La Fase 2 legata all’emergenza Coronavirus ha permesso un sospiro di sollievo anche per l’ospedale “Curto” di Polla.
Il nosocomio valdianese continua ad essere in prima linea nella gestione dell’epidemia attraverso il reparto Covid e nell’organizzazione dei servizi ambulatoriali di routine.
Tuttavia, dal Direttore Sanitario Luigi Mandia giungono parole che invitano alla cautela: “Non possiamo permetterci di liquidare la questione pensando che sia tutto finito – dichiara – Non approvo la piega che sta prendendo questa ‘Fase 2’. Invito ancora una volta a mantenere comportamenti corretti perché si è ridotta l’ospedalizzazione ma i positivi al Coronavirus ci sono ancora nel territorio. Il rischio contagio esiste ancora e fino a qualche tempo fa eravamo ‘zona rossa’. Anche per questo reputo sia fondamentale continuare l’attività di screening sul territorio”.
Parole che invitano alla cautela, dunque, dopo mesi di lavoro intenso: “Il mio invito alla cautela è sensato – spiega – I problemi di un mese fa esistono ancora e alcune situazioni sono state contenute ma persistono. Le mie possono sembrare parole dure ma ho negli occhi l’immagine di sofferenza di quel povero parroco (don Alessandro Brignone, ndr) morto in poche ore. Questa fase va gestita assolutamente con attenzione ed evitare di cadere in facili entusiasmi”.
Una Fase 2, quindi, all’insegna dell’attenzione e della cautela anche per quanto riguarda le visite ambulatoriali: “Andrà garantito il distanziamento sociale – spiega Mandia – sicuramente le visite non si potranno svolgere come prima dell’emergenza con persone che entrano ed escono di continuo. Stiamo riorganizzando il tutto con delle regole rigide. Inoltre abbiamo acquistato dei robot che serviranno a sanificare più volte i luoghi ospedalieri durante la giornata”.
Diversi sono stati i momenti difficili vissuti nel nosocomio come sottolinea il Direttore Sanitario: “Senz’altro – racconta – non avevamo molte alternative. Dopo qualche giorno dall’inizio dell’emergenza non avevamo più posti letto. Non eravamo senz’altro pronti ed il virus era molto aggressivo ma con impegno e l’adozione di determinati criteri siamo riusciti a gestire il tutto. Tra i criteri adottati mi riferisco anche all’allestimento dei container oltre al reparto Covid. Voglio cogliere l’occasione per rivolgere i miei complimenti a tutto il personale per la gestione”.
“Tante sono state le polemiche contagio in ospedale – spiega poi – e le chiacchiere a sproposito. Sappiamo che nel Vallo di Diano i contagi sono partiti dopo un incontro tra catecumeni. Purtroppo, tra questi è rimasto contagiato anche un parente di un nostro infermiere ma siamo stati tempestivi nell’arginare la situazione. Infezioni, quindi, giunte dall’esterno e nessun focolaio in ospedale come molti hanno spesso dichiarato mettendo a rischio la salute delle persone”.
In conclusione, Mandia invita alla cautela: “Questo virus sta mutando e nel frattempo siamo tenuti a rispettare le regole imposte oltre ad una gestione prudente delle varie attività. Non possiamo vivere questa fase in maniera superficiale”.
– Claudia Monaco –