“Ho restituito i cento euro che il Governo mi ha inviato come lavoratore perché mi sono sentito profondamente offeso”. E’ così che Srdjan Sergio Grujic, autotrasportatore di Tito ma di origini montenegrine, ha fatto sapere di aver restituito il bonus riconosciuto ai lavoratori che hanno continuato a lavorare durante l’emergenza Covid-19, nell’ambito del decreto “Cura Italia”.
Lo ha fatto tramite un bonifico destinato alla Protezione Civile, scrivendo come causale “La sicurezza sul lavoro non si paga”. Un segno di protesta quello di Srdjan Sergio Grujic, protagonista anche di un documentario andato in onda su Euronews, che ha raccontato della vita dei camionisti in Europa.
“La sicurezza sul lavoro – ha dichiarato – non si compra. Ho restituito le 100 euro precedentemente regalate dal Governo. Perché l’ho fatto? Perché mi sono sentito profondamente offeso. Perché la sicurezza e dignità sul lavoro non valgono così tanto. La sanità è in crisi come i negozi, fabbriche chiuse e danno 100 euro a chi ha lavorato e ha percepito lo stipendio? Non sono d’accordo, non sono stupido. Hanno pagato la nostra dignità e sicurezza. E’ orribile. Se chiedi ai soldati il sacrificio, lo fai guardandoli in faccia e dicendo la verità e non prendendoli in giro, per dirgli il giorno dopo ‘Grazie eroi’. Amarezza e delusione”.
“Stiamo vivendo – ha continuato l’autotrasportatore – con una crisi sanitaria mai vista prima. Il nostro lavoro è importante per approvvigionamenti e rifornimenti, non possiamo fermarci. Questo è per far capire che siamo consapevoli”.
Srdjan Sergio Grujic è anche responsabile dell’associazione Agora 2.0. MT che richiama a raccolta tantissimi autotrasportatori e dalle sue parole traspare emozione ma allo stesso tempo senso di responsabilità: “Sono rimasto sul camion per cinque settimane per non creare problemi alla mia famiglia. Ma chi doveva preoccuparsi sin dall’inizio di tutelarci, ha prescritto un protocollo con l’utilizzo dei DPI, carenti e assenti, mettendoci in difficoltà e a rischio”.
– Claudio Buono –