Nel giorno della Festa dei lavoratori il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha deciso di rivolgere la propria attenzione a tutti coloro che hanno chiesto allentamenti delle misure per riprendere le proprie attività.
Lo ha fa attraverso un post su Facebook, rispondendo in particolar modo ad una lettera di un barbiere di Potenza, Tonino, che con passione, dal 1978, porta avanti l’attività del suo salone.
“Sono sicuro che, con il rispetto delle regole adottate, in alcuni territori si potrà rallentare notevolmente la curva del contagio – afferma Conte -. E attività come la sua potrebbero rialzare prima del previsto la saracinesca: se abbassiamo il rischio di contrarre il virus e rispettiamo i protocolli di sicurezza, tanti clienti torneranno a tagliarsi i capelli senza essere bloccati dalla paura. Il mondo del lavoro ora è messo a dura prova, ma dal prossimo lunedì oltre 4 milioni di italiani torneranno a lavoro grazie ai primi risultati delle misure di contenimento: impiegati, addetti e operai che potranno confidare nell’applicazione di rigidi protocolli di sicurezza, su cui saremo intransigenti“.
“Negli ultimi 50 giorni abbiamo dovuto mettere in campo uno sforzo economico pari a quello di intere manovre di bilancio realizzate nell’arco di 2 o 3 anni – continua il Presidente del Consiglio -. Tanti hanno ricevuto un sostegno, altri lo riceveranno nei prossimi giorni. Ci sono stati e ancora continuano alcuni ritardi nelle somme da erogare, come pure complicata si sta rivelando la partita dei finanziamenti. Chiedo scusa a nome del Governo, e vi assicuro che continueremo a pressare perché i pagamenti e i finanziamenti si completino al più presto. È ai dettagli un nuovo provvedimento con aiuti e misure per la ripartenza economica che saranno più pesanti, più rapidi, più diretti“.
“Non farò finta di non sentire i vostri consigli, le vostre sollecitazioni, la vostra rabbia, la vostra angoscia – conclude Conte –. Non cadono nel vuoto, non sono parole al vento. Sono piuttosto il vento che spinge più forte l’azione del Governo. Credo sia l’unico modo per onorare questo giorno, questo 1° maggio“.