È allarme per l’aumento della Malattia di Kawasaki, una infiammazione che colpisce i bambini e che nelle ultime settimane sta registrando un notevole aumento in concomitanza con il Coronavirus.
Ne abbiamo parlato con il dottore Salvatore Guercio Nuzio, pediatra dell’ospedale “Curto” di Polla e dell’ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia.
- Cos’è la Malattia di Kawasaki attenzionata dai pediatri nelle ultime settimane?
Si tratta di una rara malattia infiammatoria dei vasi periferici di medio e piccolo calibro tipica dei bambini. E’ stata scoperta più di 50 anni fa dal Professore Kawasaki e da sempre nota ai pediatri e attenzionata perché può avere complicanze importanti. Va diagnosticata nel più breve tempo possibile per avviare rapidamente il trattamento.
- Qual è il nesso riscontrato con il Coronavirus?
Nelle ultime settimane, in alcune zone endemiche tipo il Bergamasco, si è riscontrato un aumento di questa malattia in bambini che in buona percentuale erano positivi al Coronavirus.
- Quali sono i sintomi?
I sintomi sono variegati e colpisce più organi ed apparati. C’è sempre una febbre che dura da 5 o più giorni. Poi, una serie di altre manifestazioni. Una linfonodomegalia cervicale, labbra e lingua con aspetto caratteristico. Presenta una temibile complicanza che è quella dell’aneurisma dei vasi coronarici che può essere fatale.
- Ad un bambino affetto da questa malattia verrà effettuato automaticamente il tampone per il Coronavirus?
Il consiglio dato dalle principali società scientifiche italiane di pediatria è quello di non sottovalutare questa sindrome cercando di praticare anche, contestualmente, il tampone per il Coronavirus.
- Come si cura?
La malattia è curabile attraverso una infusione endovenosa di immunoglobuline e ha un esito molto frequentemente positivo. In alcuni isolati casi può dare delle complicanze temibili.
- Cosa può comportare la presenza del Coronavirus?
La presenza della positività al Coronavirus con Sindrome di Kawasaki non deve destare preoccupazione. Al momento è un dato di tipo osservazionale. Sono stati avviati degli studi che potrebbero giustificare l’eventuale azione di questo virus all’interno della malattia stessa.
- Come bisogna comportarsi alla presenza di un caso sospetto?
In caso di Kawasaki è importante eseguire il tampone e avviare una sierologia. E’ necessario tenere gli occhi aperti anche se, ripeto, si tratta di dati osservazionali.
- Qual è l’appello che vuole rivolgere?
Non bisogna trascurare segni e sintomi di ogni tipo in questo periodo nei bimbi. La febbre va attenzionata continuamente. Se diventa una febbre importante e non scende è necessario segnalare il tutto al pediatra curante. Non focalizziamoci solo su segni e sintomi di malattie respiratorie perché i bambini anche in questo periodo si ammalano in maniera importante. Si possono verificare chetoacidosi diabetiche, insufficienze renali acute, disidratazioni, diaree severe. E’ necessario che le mamme non trascurino nulla e comunichino tutto al pediatra.
– Claudia Monaco –