“Tra le varie forme d’aiuto definite sia a livello nazionale che regionale per fronteggiare i disagi determinati dall’emergenza ‘Coronavirus‘ non trova, purtroppo, adeguata centralità il tema del sostegno all’affitto“. E’ quanto afferma il consigliere regionale di “Prospettive lucane”, Carlo Trerotola.
“Molte famiglie, in questo periodo di blocco – sottolinea Trerotola – hanno visto azzerarsi o ridursi significativamente il proprio reddito. Pertanto, occorre adottare provvedimenti che vadano ad aiutare gli inquilini in difficoltà, ma anche a tutelare i proprietari, con peculiare riferimento alla situazione critica che vivono gli studenti universitari fuorisede, costretti a pagare i canoni di locazione senza fruire degli appartamenti perché è sospesa la frequenza dei corsi presso le sedi delle Università e tantissimi studenti lucani sono rientrati nei Comuni di residenza“.
Il consigliere spiega come neanche nell’ultimo messaggio del Presidente Bardi si faccia cenno alla volontà di stanziare fondi per concorrere alle spese di fitto delle famiglie e degli studenti universitari fuorisede, ma si prevede un contributo una tantum di 1.000 euro per i titolari di partite iva che hanno dichiarato un reddito complessivo inferiore ai 30mila euro annui. Nel decreto “Cura Italia” è stato inserito il blocco degli sfratti per sei mesi e introdotto un credito d’imposta pari al 60% dell’affitto del mese di marzo, riconosciuto però solo agli esercenti.
“Sono misure giuste ma insufficienti – sostiene Trerotola – che non tengono in considerazione le necessità degli studenti universitari fuorisede e degli inquilini in difficoltà, ai quali andrebbe erogato subito un sostegno concreto per gli affitti. Confido nella sensibilità del Presidente Bardi affinché, seguendo il virtuoso esempio delle Regioni Lazio, Sicilia e Toscana, deliberi l’assegnazione di un contributo una tantum per concorrere alle spese di fitto degli studenti universitari fuorisede residenti in Basilicata che non stanno fruendo degli alloggi locati nei Comuni dove frequentano l’Università, anche al fine di garantire l’effettivo esercizio del diritto allo studio, e degli inquilini appartenenti a nuclei familiari, che hanno registrato pesanti riduzioni nelle entrate economiche a causa dei devastanti riflessi della pandemia Covid-19“.
– Paola Federico –