Venuti a conoscenza di un’attività di spaccio, i Carabinieri si sono presentati presso l’alloggio con la scusa di fare dei controlli con i tamponi per il Coronavirus, per poi risalire alla droga custodita. Sono stati arrestati così a Potenza due giovani extracomunitari, originari di Gambia e Nigeria, scoperti in possesso di cocaina e marijuana.
Ad arrestarli i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Potenza, guidata dal Capitano Alberto Calabria.
L’operazione dei carabinieri è stata portata a termine in località Rossellino, in una struttura che ospita alcuni migranti di un centro di accoglienza. Quando i militari hanno saputo dell’attività di spaccio che ruotava attorno ai migranti, hanno organizzato il tutto. Per evitare che gli stessi, all’arrivo dei carabinieri, potessero disfarsi della droga, i militari si sono presentati come addetti ai controlli relativi all’emergenza sanitaria, con tanto di mascherine e dispositivi di protezione, che stanno comunque utilizzando per i vari servizi, avvisando i migranti dei controlli da fare per verificare la positività o negatività al virus Covid-19.
Una volta all’interno, si sono poi qualificati e hanno effettuato una perquisizione, rivenendo in totale una decina di grammi di droga, suddivisa già in varie dosi di cocaina e marijuana. I due migranti sono stati arrestati in flagranza di reato con l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio. Per loro è attesa l’udienza di convalida degli arresti, che dovrebbe tenersi in giornata.
– Claudio Buono –