Un vero e proprio patto per le donne articolato in 8 punti. Otto azioni concrete che affrontano altrettante tematiche proponendo soluzioni attraverso convegni e momenti di riflessione. La consigliera di Parità effettiva alla Regione Basilicata, Ivana Pipponzi, e la consigliera regionale di Parità supplente, Luisa Rubino, hanno presentato il programma di attività per il 2020. “Lanciamo oggi il programma – ha detto Pipponzi – per la circostanza dell’8 marzo, giornata internazionale della donna. Vogliamo celebrare questo importante appuntamento ponendo in essere azioni concrete. Per questa ragione abbiamo costruito il programma ‘L’otto tutti i giorni – Un patto per le donne’. Per ‘coltivare’ il cambiamento che si articola in un manifesto con 8 azioni da realizzare e altrettanti seminari di approfondimento che vanno sotto il titolo generale ‘C’è differenza’”.
Il primo punto del patto si intitola “La parità non è volontaria, è necessaria”, per la promozione e nell’attuazione della parità e delle pari opportunità nel mondo del lavoro per consentire alle donne pari accesso al lavoro, parità salariale-retributiva, nella progressione di carriera e pensionistica. Per la consigliera regionale di Parità “è un punto particolarmente importante se si pensa che in Basilicata soltanto il 32% delle donne lavora, a fronte del dato nazionale che è pari al 49% e del dato sul Mezzogiorno che è pari al 36%”. A tal proposito verrà organizzato un convegno sul tema “Parità di genere e lavoro. Crescita professionale e mercato del lavoro femminile”.
Il secondo punto si intitola “Essere diverse ma con lo stesso valore” per promuovere e diffondere il Diversity management attraverso Piani di Azioni Positive e percorsi formativi a parti datoriali e lavoratori/lavoratrici. Su questo tema si terrà la conferenza sul Diversity manager “Gestire e valorizzare le differenze come fattore di crescita della performance sociale ed economica”.
Il terzo punto si intitola “Rafforzare per incoraggiare”, “Identifico, progetto e metto in campo azioni positive e politiche family friendly per il welfare, attraverso misure di conciliazione vita privata/vita lavorativa e cargiver e sostegno concreto alla maternità”. Anche su questo tema si terranno incontri per definire “Interventi e percorsi di politiche family friendly nei Piani di Azioni Positive per aumentare l’occupazione femminile e conciliare i tempi di vita/lavoro”.
Al quarto punto “Definire strumenti attivi contro la violenza di genere” “è mio dovere morale e sociale dare il mio contributo per l’implementazione di percorsi formativi e azioni concrete finalizzati al contrasto della violenza di genere, discriminazioni, comprese quelle fondate su orientamento sessuale ed identità di genere”. Sarà dedicata agli stereotipi la conferenza “Culture di genere. La formazione e l’educazione per il contrasto alla violenza”.
Il titolo del quinto punto è “Le molestie non sono lusinghe”. Nessuna tolleranza alle molestie e al mobbing sul lavoro per prevenire e contrastare qualsiasi forma di violenza, anche sessuale, e promuovere la cultura del rispetto anche sui luoghi di lavoro. Prevista una conferenza sul tema “Tutela e prevenzione delle molestie e benessere organizzativo sui luoghi di lavoro”.
Al sesto punto “La forma non è sostanza. verso una salute personalizzata” si riconosce l’importanza di un approccio di genere nella sanità per favorire una centralità della persona per la diffusione della medicina di genere a tutela della salute della donna nel percorso ospedale-territorio. Sulla medicina di genere è previsto un incontro per percorsi virtuosi e buone pratiche per la salute delle lavoratrici.
“Smontare le convenzioni per ridurre le distanze sociali” è il titolo del settimo punto. Si ientifica nella diffusione di una cultura delle differenze e nel contrasto agli stereotipi di genere legati al corpo, all’immagine ed alla cultura delle donne uno degli strumenti fondamentali per promuovere parità e pari opportunità. A tal proposito è prevista una conferenza sul tema “Comunicare il rispetto per contrastare la violenza”. Ultimo punto del patto è “Le parole sono importanti”. Si vincono così le resistenze di tipo culturale al fine di adeguare la lingua ai cambiamenti sociali attraverso la promozione e l’adozione del linguaggio di genere anche negli atti amministrativi. Su questo tema è previsto un incontro dal titolo “Linguaggio e disparità di genere: questioni linguistiche e sociali”.
“Chiederemo a tutte le parti sociali – ha aggiunto Pipponzi – di aderire a questo patto realizzando questi punti attraverso iniziative dedicate. Alcuni enti hanno già aderito”. Alla fine di giugno si terranno a Potenza gli Stati generali della parità a livello nazionale con il coinvolgimento delle altre regioni, la partecipazione della consigliera nazionale e di tutti gli attori coinvolti intorno al tema.
– Chiara Di Miele –