Dopo l’esecuzione del sequestro preventivo dell’impianto di compostaggio di Eboli, che non è stato chiuso, ma ne è stato autorizzato l’uso con le prescrizioni indicate dal GIP, per larga parte già adempiute, il sindaco Massimo Cariello fa sapere che il Comune ha immediatamente contattato la società che ne ha la gestione, la Ladurner Srl, che ha fornito esaurienti e dettagliate informazioni, accertando che non vi è pericolo per la collettività, perché i gestori si sono adeguati nel tempo.
Secondo la relazione aziendale, si tratta di un sequestro preventivo eseguito nell’ambito di indagini preliminari dal GIP del Tribunale di Salerno. Il provvedimento fa riferimento a fatti risalenti al 2017, considerati superati nella pratica, tanto che tutti i successivi controlli di ARPAC non hanno portato ad alcun tipo di provvedimento, se non a generiche indicazioni e suggerimenti. L’azienda, di concerto con il Comune di Eboli, pur avendo già messo in atto le migliori pratiche di gestione, sta ulteriormente implementando procedure ed interventi migliorativi, anche tenendo conto delle indicazioni degli organi di controllo, per fornire ulteriori e concrete garanzie alla tutela della salute pubblica.
In merito alla questione degli odori, con riferimento al verbale di ispezione di ARPAC del 21 gennaio, ultimo di una serie di numerosi controlli, l’azienda ricorda come nel corso dell’ispezione le analisi avevano certificato come tutto fosse “compatibile con le attività espletate nel ciclo produttivo”.
“Al Comune di Eboli – comunica Cariello – la società Ladurner, esprimendo la piena fiducia nell’operato degli organi di controllo e dell’Autorità giudiziaria, ha ribadito il proprio impegno per la migliore gestione dell’impianto di compostaggio, anche sulla scorta della propria esperienza e storia professionale, in piena collaborazione e unità di intenti con il Comune“.
Intanto sul sequestro è intervenuta anche Cecilia Francese, sindaco di Battipaglia. “Ci auguriamo che l’impianto non venga riaperto fino a quando non siano effettuati i lavori di adeguamento – dichiara – . Ringrazio il Prefetto che ha permesso nei mesi di istituzionalizzare un tavolo tecnico dove esporre con la parte tecnica le problematiche del territorio rispetto alla situazione dei rifiuti e dei miasmi. Ringrazio la Procura della Repubblica per le indagini svolte e per l’intervento fatto, ringrazio i cittadini che ci hanno permesso di denunciare continuamente. E’ servito anche il lavoro di collaborazione istituzionale avviato con la Regione Campania. La nostra battaglia ambientalista non si ferma!“.
– Chiara Di Miele –
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