La lotta alla criminalità organizzata ha rappresentato gran parte dell’attività lavorativa svolta dal giudice Paolo Itri che ha deciso di descriverla nel libro autobiografico “Il Monolite. Storie di camorra di un giudice antimafia” presentato ieri pomeriggio a Marina di Camerota.
Un racconto che ricostruisce decenni di malaffare dei più importanti clan camorristici del Napoletano e del Casertano. A presentare l’opera è stato il giornalista Vincenzo Rubano che si è soffermato sull’importanza della legalità ma anche dell’istruzione che per i clan camorristici, “incute più paura delle Forze dell’Ordine”.
Un pensiero quest’ultimo condiviso anche da Lucia Cammarota, giudice onorario del Tribunale di Avellino: “La cultura è necessaria per la corretta formazione– ha dichiarato – Oggi i giovani hanno bisogno di seguire ottimi esempi come il giudice Itri che si è messo per anni al servizio della giustizia senza alcun timore”.
Un plauso inoltre all’opera e all’importante ruolo svolto negli anni da Itri è arrivato da don Gianni Citro che però ci ha tenuto a sottolineare come certe dinamiche camorristiche siano dure da sconfiggere.
“Il fenomeno camorristico non può essere combattuto solo sul piano giudiziario – ha affermato Paolo Itri – in quanto si tratta di un fenomeno sub culturale prima di essere criminale. Dunque se non si eliminano le condizioni di disagio economico e sociale non si potranno mai ottenere i risultati sperati”.
Itri inoltre ha evidenziato come “l’eccessiva burocratizzazione in uno stato porti alla corruzione”.
Presenti all’incontro anche la vicepreside dell’istituto scolastico di Camerota Costantina Ruocco, il Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Tommaso Pellegrino e il Sindaco di Camerota Mario Salvatore Scarpitta che ha ringraziato il giudice “per l’importante testimonianza riportata e per il lavoro che quotidianamente svolge in nome della giustizia”.
– Maria Emilia Cobucci –