“Mi meraviglia molto che il mio Presidente, Tommaso Pellegrino, abbia solo ora lanciato il grido di allarme sul Fiume Tanagro. Sono decenni che il Fiume versa in un grave stato di incuria e di abbandono: nessuna manutenzione ordinaria e straordinaria, nessun controllo della vegetazione spondale, solo sporadici e puntuali interventi di ripristino e somma urgenza“. Così Beniamino Curcio, presidente del Consorzio di Bonifica Integrale Vallo di Diano e Tanagro, risponde all’allarme lanciato dal sindaco di Sassano e presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni in merito alla mancata pulizia del letto del Tanagro e al costante rischio di esondazione.
“E’ da solo un anno che sono alla guida del Consorzio di Bonifica – prosegue Curcio -. Anche se il Consorzio non ha alcuna competenza specifica riguardo alla gestione del Fiume Tanagro, ho avvertito il dovere, fin dal primo giorno, di occuparmi di tale questione ritenendo che l’abbandono del Fiume sia la causa principale dei ricorrenti fenomeni di allagamento ed esondazione che, oltre a compromettere la funzionalità dei canali di bonifica, tanti danni procurano sul territorio e tanta preoccupazione destano nei cittadini. Insieme a Campania Ambiente, Società in house della Regione, abbiamo programmato una serie di interventi sul Fiume Calore-Tanagro, da Casalbuono a Polla, finalizzati proprio a rimuovere le criticità più impellenti. Quindi, dopo decenni di abbandono, finalmente si metterà mano ai lavori nel fiume e lo farà il Consorzio insieme a Campania Ambiente. Peraltro, questo lo sanno anche i Comuni che si affacciano sul Fiume, avendo ricevuto una nota dalla Regione che anticipava tale iniziativa. Abbiamo definito un tavolo tecnico presso la Regione per monitorare gli interventi in corso e per programmare nuove opere di sistemazione e manutenzione“.
Curcio sottolinea che nello scorso mese di aprile il Consorzio ha approvato un progetto esecutivo cantierabile per la sistemazione del Tanagro dell’importo di 10,5 milioni di euro. “Un progetto di grande importanza e di grande valenza ambientale, – lo definisce – finalizzato proprio a rimuovere le diffuse criticità di natura idraulica presenti lungo l’asta fluviale. La Regione ha validato positivamente il progetto sulla piattaforma RENDIS nel mese di luglio 2019 e siamo in attesa del finanziamento“.
In occasione delle ultime piogge vi sono state due rotture arginali, una a Sassano e l’altra a Sala Consilina. “Come al solito, – evidenzia – ce ne siamo occupati solo noi del Consorzio anticipando le somme necessarie, anche se gli interventi di somma urgenza possono benissimo essere fatti anche dai Comuni. Questo è quello che abbiamo fatto noi come Consorzio in pochi mesi relativamente alle criticità del Fiume Tanagro. Francamente non so cosa abbiano fatto gli altri in tanti anni“.
“Continueremo come Consorzio a fare la nostra parte, a prescindere dalle competenze, e lo faremo come al solito: con cose concrete e in silenzio – conclude -. Tuttavia è doveroso ricordare che il Consorzio potrebbe fare molto di più se non fosse costretto a combattere su più fronti, a partire da quei Comuni, tra cui Sassano, che non pagando contributi arretrati per migliaia di euro certamente ne ritardano l’azione. Ritengo doverosa un’ultima riflessione. Noi nel Vallo non siamo proprio capaci di portare avanti un lavoro di squadra. Ognuno si sente grande e forte nel proprio recinto e si preferisce il populismo alla condivisione dei problemi reali del territorio e delle relative soluzioni. Ognuno di noi dovrebbe fare ‘il mea culpa’ e non cercare altrove ragioni di inerzia e disinteresse“.
– Chiara Di Miele –
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