Il dottor Gianluca Timpone, iscritto dell’Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Sala Consilina, ha sollevato una questione importantissima legata alla Legge di Bilancio 2020 che esclude dalla flat tax (regime forfettario del 15% per redditi da lavoro in libera professione) i pensionati e i lavoratori dipendenti con un reddito superiore ai 30mila euro o chi nel 2019 ha speso oltre 20mila euro per i propri collaboratori.
“Il ‘Lodo Timpone‘ – sottolinea Nunzio Ritorto, Presidente dell’Ordine di Sala Consilina – da giorni è salito agli onori delle cronache nazionali. Il dottor Timpone ha evidenziato che i provvedimenti ostativi alla flat tax per i pensionati e i lavoratori dipendenti con un reddito superiore ai 30mila euro potranno entrare in vigore solo dal 2021, dal momento che le modifiche normative al regime forfettario 2020 sono state approvate con un intervallo di tempo rispetto alla loro entrata in vigore inferiore ai 60 giorni. A parte le considerazioni di merito, che determinano iniquità indescrivibili, alterazioni della concorrenza tra professionisti e trattamento diverso per la produzione di stessi redditi, nelle norme applicative della flat tax vi è una palese violazione dello statuto del contribuente”.
Il contribuente non può conoscere il proprio regime fiscale, in pejus in questo caso, visto che è stato necessario rivolgersi al commercialista, ad una settimana dall’entrata in vigore del nuovo regime e durante la pausa natalizia. Per queste ragioni lo statuto prevede un tempo minimo di 60 giorni per l’entrata in vigore di nuove norme cosi impattanti, ragion per cui l’entrata in vigore delle cause ostative non può che slittare al 2021.
“La civiltà giuridica di un Paese – conclude Ritorto – viene prima delle esigenze di fare cassa. Siamo orgogliosi che un nostro iscritto abbia sollevato con forza la questione su tutti i mass media, questione non sfuggita solo al Governo, ma a tutta la nostra categoria. Un grazie a Gianluca Timpone anche per la sua attività divulgativa svolta in maniera esemplare sulle TV nazionali ponendo in maniera accessibile al grande pubblico le questioni fiscali, materia ostica per tutti. Pertanto chiediamo al Governo di prendere in considerazione il ‘Lodo Timpone’ così come denominato da gran parte della stampa, altrimenti ci presenteremo in ogni commissione a difendere chi avrà applicato il regime forfettario e la flat tax nel 2020 pur essendo tra i potatori di cause ostative”.
– Chiara Di Miele –