Un vero e proprio calvario, un papà, accusato dalla ex compagna di violenza sessuale sul figlio, che dopo circa 3 anni riesce a vedere di nuovo la luce. È la storia di un 40enne del Vallo di Diano che ha dovuto difendersi per anni da un’accusa che si è rivelata alla fine falsa.
L’uomo convive con la propria compagna per circa 10 anni e durante la relazione hanno un figlio. Dopo la fine di questa relazione viene stipulato un accordo che prevede che il padre possa vedere il figlio in alcuni incontri durante il fine settima. La madre del piccolo, di 7 anni, inizia ad ostacolare questi incontri, fino a che il padre si decide a denunciare per violazioni delle condizioni suggerite dal Tribunale. La donna, quando i Carabinieri si presentano a casa per chiedere spiegazioni, racconta di episodi forti su una presunta violenza sessuale commessa dal padre ai danni del figlio.
Da lì si apre il calvario. Il 40enne è stato indagato per violenza sessuale su minore e, difeso dall’avvocato Stefano Soriano, ha dovuto subire tutto il processo d’indagine. Nel frattempo il Tribunale dei minori lo ha sottoposto a incontri protetti con il figlio.
“Al termine delle prime indagini – afferma l’avvocato Soriano -, la prima richiesta di archiviazione da parte della Procura che ritenne che la compagna avesse denunciato l’episodio principalmente per quelli che erano i rapporti di conflittualità nei confronti dell’ex compagno. Anche gli assistenti sociali interpellati hanno tutti relazionato a favore del padre. La madre, invece, affermò di aver interpellato il telefono azzurro, notizia che si rivelò poi falsa perché i responsabili dichiararono di non aver mai ricevuto segnalazioni del genere”.
Fu fatta opposizione per questa prima richiesta di archiviazione e, dopo la discussione, il GIP dispose una perizia da parte di un neuropsichiatra infantile, perizia che poi ha portato ad una nuova richiesta di archiviazione ed, infine, al decreto definitivo di archiviazione. Nel contempo il Tribunale dei minori ha revocato gli incontri protetti.
“Una vicenda complessa, non tanto lunga nei tempi – sottolinea l’avvocato Soriano -, ma più che altro per i tanti procedimenti aperti, tra Tribunale dei minori, richieste di archiviazione, opposizione. Ma comunque, per circa tre anni, il padre ha subito un vero e proprio calvario e ha potuto vedere il figlio solo alla presenza di assistenti sociali. Il processo penale ora è stato definitivamente archiviato, finalmente il padre ha visto la luce”.
Rimangono in piedi le accuse, e quindi le denunce, fatte dal padre nei confronti della madre per la violazione dei patti.
– Paola Federico –