Grande partecipazione alla III edizione del Premio Mentes 2019, svoltosi presso la sala conferenze del Centro di Educazione Ambientale in località Salemme a Sanza. Si tratta di un’importante iniziativa culturale e antropologica promossa dall’Amministrazione comunale di Sanza, settore Cultura, che mette avanti il senso stesso di appartenenza, ma soprattutto di esaltazione dell’eccellenza. I premi vengono assegnati a personalità che nel corso della vita hanno dimostrato grandi doti umane, professionali e culturali, acquisendo meriti civili, sociali e scolastici, che rendono l’uomo esempio da seguire per le nuove generazioni.
“E’ la dimostrazione di una comunità che cresce, questo è il dato importante – afferma il sindaco Vittorio Esposito -, riconoscere qualcosa a delle eccellenze, a dei giovani, anche a chi con sacrificio si è fatto spazio in altri territori“.
Il Premio Mentes 2019 è andato alla famiglia Confuorto, titolare della “F. Confuorto Indùstria e Comércio de Peças e Acessòrios Ltda”, a San Paolo in Brasile, e la giovane studentessa Erika Pinto, diplomatasi nell’anno scolastico 2018/2019 presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Pomponio Leto” di Teggiano con il massimo dei voti.
“La sera del 18 novembre, terminati i corsi all’università mi stavo incamminando verso casa, un leggero vento mi avvolgeva, guardavo le lucine gialle che davano poca luce al viale dell’università pieno di alberi dalle foglie rosse, gialle, che in tutta onestà mi creano un po’ di malinconia – le parole della giovane studentessa Erika Pinto -. Mentre ero avvolta da quel vento e dai miei pensieri ricevo la chiamata dell’Assessore alla Cultura, Antonella Confuorto, che in modo cordiale e bello mi dice che sono io l’assegnataria del prestigioso Premio Mentes 2019. Le parole e l’entusiasmo con cui me lo comunica mi rallegrano molto, mi riportano a Sanza, alla gente allegra che vive qui, alle persone che pur non avendo i mezzi, le possibilità, riescono a vivere bene. Ricevere un premio importante non è solo un momento di gloria e applausi, è soprattutto un tributo al lavoro, alle difficoltà, ai momenti critici e a quel processo complesso che porta al merito, con tutto il vissuto che accompagna i nostri obiettivi“.
– Elena Francesca Comuniello –