Inchiesta ad Eboli sull’appalto per la videosorveglianza.
Sono 10 gli indagati a vario titolo per turbata libertà degli incanti e dei procedimenti di appalto, corruzione in atti contrari ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, peculato, falso ideologico e materiale.
Undici in tutto gli episodi contestati, alcuni dei quali in concorso continuato, negli anni dal 2015 al 2018.
Il Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, Silvio Marco Guarriello, ha chiuso infatti la fase preliminare dell’inchiesta coordinata dalla locale DDA, con la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini a carico del sindaco Massimo Cariello, dell’assessore alla Manutenzione Ennio Ginetti, del responsabile di settore Manutenzione, Achille Pirozzi, della dirigente apicale del settore Patrimonio, Lucia Rossi, di Gennaro Mastrolia, Gerardo Avallone, Enzo Giangregorio, Giuseppe Lieto, Giovanni Bardascino della Sarim e del tecnico informatico Fabio Ciaglia, in qualità di legali rappresentanti di diverse ditte coinvolte, anche sulla scorta di fatture emesse, e pagate dall’ente civico, per presunte operazioni e lavori inesistenti o gonfiate negli importi.
Proprio da Ciaglia è partita l’indagine che vede lo stesso nella duplice veste di accusatore ed accusato. Infatti non avrebbe percepito il compenso pattuito con il Comune nel 2015 (oltre 35mila euro) per installare le telecamere sul territorio ebolitano.
Gli indagati avranno ora 20 giorni di tempo per presentare memorie difensive, chiedere di essere interrogati dal Pubblico Ministero e presentare prove a propria discolpa.
– Claudia Monaco –