Peculato aggravato e continuato di somme di denaro, di marche da bollo e favoreggiamento personale. E’ questa l’accusa che pende sull’ex dirigente dell’Ufficio Unep della Corte di Appello di Potenza, Pasquale Guglielmo Di Gioia, e sull’assistente giudiziario della Corte di Appello Claudio Giangrande. I due questa mattina sono stati arrestati dal Nucleo di Polizia economico e finanziaria della Guardia di Finanza di Potenza e dal personale della Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza della Procura e della Squadra Mobile, a seguito di indagini dirette e coordinate dalla Procura di Potenza.
Per i due arresti domiciliari giunti al termine di due diverse ma collegate attività di indagine, che riguardano anche gli arresti, nelle scorse settimane, di alcuni professionisti, tra cui l’avvocato Raffaele De Bonis, attualmente detenuto.
Per l’accusa, Di Gioia avrebbe trattenuto illecitamente il denaro che riceveva dagli avvocati per l’esecuzione delle notifiche. Soldi che dovevano essere versati alle Poste per i servizi di notifica. Nell’indagine risulta essere indagato anche un altro funzionario dell’Unep, che si sarebbe appropriato di circa 7000 euro.
E’ stato emesso anche un provvedimento di sequestro preventivo per una somma totale di circa 30mila euro ai danni dell’indagato Di Gioia. Giangrande, secondo l’accusa, avrebbe provveduto alla bonifica dello studio dell’avvocato De Bonis per individuare eventuali microspie e si sarebbe impossessato di marche da bollo per migliaia di euro, scoperte dagli inquirenti presso la sua abitazione. Inoltre, dalle indagini è emerso che Giangrande si sarebbe prestato a sostituire alcune pagine dei fascicoli processuali civili, quelli cartacei, secondo le richieste dell’avvocato De Bonis.
L’indagine è partita da una segnalazione proveniente dalla Corte di Appello di Potenza, dopo aver scoperto delle gravi irregolarità ed ammanchi nella gestione amministrativa.
– Claudio Buono –