L’Amministrazione comunale di Padula, guidata dal sindaco Paolo Imparato, ha deliberato di candidare la città a Capitale italiana della Cultura 2021.
Il Consiglio dei Ministri conferisce il titolo di “Capitale italiana della Cultura” ad una città italiana sulla base di un’apposita procedura di selezione definita con decreto del Ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, al fine di incrementare la fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale attraverso progetti di natura strategica di rilievo nazionale.
Il bando per il conferimento del titolo relativo al 2021 è volto a sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la creatività, l’innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e, infine, il benessere individuale e collettivo. Gli obiettivi proposti sono il miglioramento dell’offerta culturale, la crescita dell’inclusione sociale e il superamento del cultural divide, il rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociali, nonché dello sviluppo della partecipazione pubblica, il rafforzamento degli attrattori culturali per lo sviluppo di flussi turistici, l’utilizzo delle nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento dei giovani e del potenziamento dell’accessibilità, la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi, il conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale e il perseguimento della sostenibilità così come indicato dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU.
La scelta della Giunta padulese nasce dalla considerazione che “il tessuto territoriale italiano si caratterizza essenzialmente per la presenza di comuni medio piccoli, sicché il riconoscimento di Capitale della Cultura di un comune medio piccolo come quello di Padula, che però si caratterizza per un patrimonio storico, culturale e artistico di livello internazionale, può rappresentare un segnale importante nella valorizzazione delle piccole realtà locali“.
– Chiara Di Miele –