Presentato ieri sera, presso la sala “Officina Cultura” dello storico Palazzo Marone di Monte San Giacomo, il libro di Paolo Franchi, editorialista del Corriere della Sera, “ll tramonto dell’avvenire. Breve ma veridica storia della sinistra italiana”.
Al cospetto di una platea numerosa e qualificata, l’incontro ha vissuto momenti di grande interesse culturale grazie all’apporto dato alla discussione dal professore universitario Carmine Pinto, dall’ex sindaco di Napoli Riccardo Marone e dalla straordinaria capacità del vice sindaco Angela D’Alto di moderare i lavori. Dopo i saluti del sindaco Raffaele Accetta, infatti, il Prof. Carmine Pinto è immediatamente entrato nel cuore della discussione, rappresentando efficacemente il conflitto che ha sempre caratterizzato il rapporto tra Partito Socialista e Partito Comunista che, alla fine, li ha visti entrambi perdenti e soccombere senza praticamente lasciare nessuna traccia alle loro spalle.
“In Italia è successo qualcosa di straordinario, che non è successa in nessun’altra parte né d’Europa e né del mondo – ha detto nel suo intervento Carmine Pinto – Insieme il PSI ed il PCI avevano la maggioranza praticamente assoluta nel Paese ma non hanno mai cercato possibilità di intese comuni. La loro è una storia di lotta che li ha visti, alla fine, entrambi perdenti e la cosa più sconcertante è che l’ impalcatura dei partiti della cosiddetta prima repubblica, che ha consentito per oltre un trentennio la crescita e la tenuta della nostra democrazia repubblicana, viene ad un certo punto rapidamente sgretolata da un succedersi di avvenimenti fino a raggiungere i giorni nostri dove si registra una distanza abissale tra le ultime generazioni ed i partiti che ne hanno assicurato e garantito la democrazia, la pace, la sicurezza. L’Italia fino agli anni 80 – ha concluso Carmine Pinto – è stata una delle potenze mondiali più considerate sia dal punto di vista economico che dal punto di vista politico. Ora, invece, è considerata un paese a rischio”.
Un libro, insomma, che rappresenta un’analisi per certi versi non scontata e fuori dai tradizionali luoghi comuni sulla sinistra italiana.
“Il tramonto dell’avvenire”, infatti, racconta delle alterne vicende e delle occasioni mancate della sinistra italiana dal 1976 ai giorni nostri.
ll titolo scelto da Paolo Franchi può sembrare, come ha riferito Angela D’Alto, “un ossimoro”; invece rappresenta una presa di coscienza che riguarda la progressiva perdita di grandi e solidi punti di riferimento che ruotavano, appunto, attorno alla prospettiva del sol dell’avvenire”.
Gli anni presi in esame sono quelli dal 1976 al 2016, dallo scontro, in pratica, tra i socialisti di Craxi e i comunisti di Berlinguer, alla nascita e alla difficile adolescenza del Pd del Lingotto, fino al PD di Matteo Renzi.
“Quella tra comunisti e socialisti, in Italia, è stata una conversazione continuamente interrotta – ha riferito Paolo Franchi – Quando il PCI parlava di compromesso storico il PSI era sulla linea dell’alternativa; quando, poi, dopo la morte di Moro Enrico Berlinguer scelse la prospettiva di uno schieramento “altro” dal partito di maggioranza relativa, il PSI di Craxi si infilò, restandone imbrigliato, nella tela di ragno del pentapartito. Il PCI, pur avendo preso le distanze da Mosca, non riuscì ad unire la sinistra e fondersi con i socialisti con il risultato che è oggi sotto gli occhi di tutti: la scomparsa totale di entrambi i partiti”.