C’è anche un ebolitano tra le 5 persone arrestate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano per associazione a delinquere finalizzala alla commissione di truffe aggravate a danno di persone anziane, nell’operazione Condor 2.
Si tratta quindi di 5 italiani, arrestati nelle province di Milano, Parma e Salerno: uno era libero, due erano in carcere a Parma ed Eboli, uno era un sorvegliato speciale con obbligo di firma e l’altro affidato in prova ai servizi sociali.
L’indagine, avviata nel mese di maggio del 2017, ha consentito di individuare questo gruppo criminale dedito alle truffe nei confronti di anziani, con base operativa in provincia di Milano e strettamente collegato, anche per vincoli parentali, ai vertici della macro associazione dell’operazione Condor. Il gruppo, infatti, spesso portava i monili in oro sottratti a Napoli, dove poi li cedeva sfruttando i consolidati circuiti criminali evidenziati con l’operazione Condor.
Avrebbero commesso almeno 23 episodi di truffa (di cui 18 consumate/tentate a Milano e 5 a Torino) per un controvalore approssimativo di 260mila euro. L’indagine si è avvalsa altresì delle dichiarazioni rese da un ulteriore indagato, a suo tempo arrestato dal Nucleo Investigativo di Milano per altri reati connessi e già condannato in un procedimento stralcio a 1 anno e 6 mesi.
All’interno del sodalizio, i compiti erano rigidamente suddivisi tra i ruoli. C’era il capo dell’organizzazione, che reclutava i telefonisti, e due telefonisti, appunto, che contattavano telefonicamente le vittime, fingendosi un avvocato o un appartenente alle Forze dell’Ordine riferendo che un parente stretto della vittima si trovava in stato di fermo perché coinvolto in un incidente, spiegando che era necessario il pagamento di una somma di denaro in contanti o la consegna di gioielli per la sua liberazione. Più c’erano due operativi, che si recavano presso le abitazioni delle vittime, e un tesoriere (indagato, che risponde solo di associazione per delinquere), che custodiva i profitti dell’attività delittuosa presso la propria abitazione.
– Paola Federico –