Il vicepresidente della Giunta regionale della Campania Fulvio Bonavitacola, indagato dalla Procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulle Universiadi che si sono svolte nello scorso mese di luglio in Campania, ha diffuso una nota nella quale spiega di essere estraneo alle scelte fatte in merito a navi da crociera e ad hotel per ospitare gli atleti durante le gare.
“In relazione a notizie apparse sugli organi di stampa, – afferma Bonavitacola – riguardanti accertamenti sulle ragioni dell’utilizzo di navi da crociera per le Universiadi, voglio precisare che non ho mai viaggiato o stazionato su navi da crociera in tutta la mia vita. Di nessuna compagnia crocieristica. Ho già detto della mia assoluta e verificabile estraneità alle complesse procedure e conseguenti decisioni che hanno portato all’individuazione delle strutture alberghiere ospitanti gli atleti delle Universiadi. Confermo altrettanta estraneità alle procedure che hanno consentito l’individuazione delle navi da crociera per completare il villaggio degli atleti. Lo preciso – prosegue – solo per amore di verità, avendo totale fiducia negli organi preposti all’evento e sono assolutamente convinto che hanno operato con correttezza e rispetto delle leggi”.
Il vicepresidente della Giunta regionale afferma inoltre di essersi battuto “in ogni sede e pubblicamente contro la follia di sistemare nel rovente mese di luglio migliaia di ragazzi provenienti da tutto il mondo nei containers alla Mostra d’Oltremare, che ci avrebbero coperti di vergogna a livello internazionale, oltre che devastare un bene prezioso del nostro patrimonio architettonico e culturale come la nostra stupenda Mostra. Confermo piena fiducia nell’indagine in corso – ha concluso Bonavitacola – essendo tra i primi interessati a fare chiarezza ed evitare nessi con fatti illeciti per un evento come le Universiadi di Napoli, del quale siamo e dovremo continuare ad essere fieri“.
– Antonella D’Alto –
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14/11/2019 – Inchiesta Universiadi. Indagato il vicepresidente della Regione Campania Bonavitacola per corruzione