“Grazie a voi tutti per le gentili parole, il sostegno e la solidarietà sono ‘piccoli segnali’ che fanno bene al cuore“. Con questa frase carica di sensibilità e gratitudine Liliana Segre ha risposto al Gruppo politico “Salesi” che precedentemente aveva preso una netta posizione in merito a quanto accaduto alla senatrice che ha subito minacce e insulti di una gravità talmente inaudita da condurre il Prefetto di Milano ad affidarle la scorta per consentirle di vivere in maggiore serenità e sentirsi tutelata in un deprecabile clima di odio.
Il gruppo consiliare di minoranza di Sala Consilina, che proporrà al Consiglio comunale il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah italiana, aveva manifestamente espresso solidarietà e vicinanza alla Segre “il cui volto – come avevano scritto – racconta una storia di umanità sopravvissuta a uno dei più efferati piani di pulizia etnica e a una delle più brutali azioni perpetrate da esseri umani verso altri esseri umani, nel tempo moderno“.
“Superare il clima di odio che mette gli uomini contro gli uomini è oggi più che mai necessario – si legge nel messaggio di solidarietà di Salesi -. Bisogna imporsi di coltivare genio e bellezza in tutte le forme culturali possibili, conoscere la Storia e coltivare, come semi, gli straordinari Principi della Nostra Costituzione. Per questo ci stringiamo intorno alla Senatrice Segre, alla sua storia che è testimonianza collettiva e alla sua vita, accogliendo come nostro il principio di amore e rispetto verso la nostra Costituzione“.
La risposta di Liliana Segre ha colmato di gioia i cuori dei componenti del Gruppo guidato dall’avvocato Mimmo Cartolano. “Siamo onorati dell’attenzione che la senatrice Segre ha avuto per questa nostra espressione di solidarietà e vicinanza – dichiara il capogruppo ad Ondanews -. Il clima di odio che si sta sempre più ampliando richiede di mantenere un profilo basso. Come ha ricordato il Presidente Mattarella, per chi ha sofferto in età adolescenziale il dramma dell’Olocausto è ulteriormente doloroso andare in giro sotto scorta in età matura. Ad un Paese che ha fatto della democrazia sempre un motivo di vanto questi comportamenti non fanno bene. Speriamo che i segnali come il nostro servano a far abbassare i toni e a creare un clima di confronto e non di scontro“.
– Chiara Di Miele –