Anche il Salernitano ed in particolare la Piana del Sele nelle mire del clan camorristico Cesarano, operante soprattutto a Castellammare di Stabia, Pompei e Scafati, che ieri mattina è stato decapitato grazie ad un’operazione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli che ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura di custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari nei confronti di 20 persone ritenute, a vario titolo, promotori, affiliati o strettamente contigui al sodalizio criminale.
Il clan gestiva un traffico di droga e di estorsioni che partivano dall’Alleanza di Secondigliano per giungere fino a Battipaglia e al Salernitano. L’articolata attività di indagine è partita nel 2014, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli e sviluppata dal Gruppo di Torre Annunziata e dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Castellammare di Stabia, allorquando, in concomitanza all’arresto di Nicola Esposito detto “o’ mostro”, la leadership del gruppo criminale, con il beneplacito dello storico capoclan Ferdinando Cesarano (attualmente recluso al “41 bis”), veniva assunta da Luigi Di Martino, chiamato “o’ profeta” (recluso al “41-bis”). Così il sodalizio si rigenerò e il nuovo leader riceveva gli affiliati presso il suo quartier generale nella zona stabiese di “Ponte Persica”. In prevalenza il clan si occupava di estorsioni alle imprese commerciali, della conduzione mediante prestanome di importanti realtà imprenditoriali locali e nella gestione del traffico di sostanze stupefacenti.
Proprio la fervente e remunerativa attività nel settore del traffico di droga ha fatto emergere nelle indagini delle Fiamme Gialle la presenza di esponenti di un gruppo criminale del Salernitano affiliato al clan Pecoraro Renna. Attraverso una ricostruzione della filiera di approvvigionamento e distribuzione di cocaina e marijuana, sono stati dettagliatamente delineati i ruoli, non organici al clan, di quattro salernitani referenti dei Pecoraro Renna. Custodia cautelare in carcere per Sergio Bisogni e Francesco Mogavero, ritenuti dagli inquirenti acquirenti finali che successivamente destinavano la droga alla provincia di Salerno, Adelchi Quaranta, tra i corrieri utilizzati per il trasporto dello stupefacente. Domiciliari, invece, per il quarto del gruppo dei salernitani, Carlo Della Corte.
– Chiara Di Miele –