Un convegno per dare degno ricordo al “Servo di Dio Claudio Mangerio, un santarsenese e un santo dimenticato”. È quanto si è svolto ieri a Sant’Arsenio nella chiesa di Santa Maria Maggiore, che ha accolto i fedeli e i relatori Donato Pica, sindaco di Sant’Arsenio, don Angelo Fiasco, parroco di Sant’Arsenio, don Luigi Terranova, parroco di Polla, l’architetto e storico Marco Ambrogi ed il Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, S.E. Mons. Antonio De Luca.
Claudio Mangerio è nato a Sant’Arsenio nel 1590 da una rispettabile famiglia che all’epoca rivestiva un ruolo di primaria importanza nel panorama sociale e religioso santarsenese.
“Un esempio di virtù per la nostra comunità – il commento di S.E. Mons. Antonio De Luca -. Ricordando Claudio Mangerio, ci riappropriamo di un patrimoniospirituale, umano e culturale. Una vera e propria eredità che dobbiamo custodire con cura e che ci spinge anche a sognare per il futuro“.
Sin da giovane Mangerio entrò nella Congregazione dell’Assunta, appartenente al Collegio di Gesù di Napoli, fondata da padre Francesco Pavone e dedicò gran parte della sua vita alla cura, sia materiale che spirituale, dei carcerati della Vicaria. Particolare attenzione è stata riservata durante il convegno alla descrizione delle opere del venerabile.
“Claudio Mangerio ha vissuto 33 anni in austera penitenza e soccorrendo poveri, moribondi e carcerati – ha spiegato Marco Ambrogi – era umilissimo, mansueto e molto rigoroso con se stesso. Le cronache del tempo gli attribuirono anche un caso miracoloso, la guarigione di una persona affetta da emicrania eccezionale in seguito al solo contatto con la mano del suo cadavere“.
Agli inizi del Novecento è stato avviato per il venerabile Mangerio un processo di beatificazione, che però non è stato mai portato a termine.
Alla fine della conferenza è stata scoperta, alla presenza dei fedeli, una targa di intitolazione di un viale nella Villa Comunale tra le preghiere e la commozione dei presenti.
– Maria De Paola –