La Procura della Repubblica di Salerno ha acquisito il servizio e i filmati girati da Giulio Golia e Francesca Di Stefano del noto programma televisivo “Le Iene” sulla morte del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010. “Le Iene” fanno sapere che nel consegnare il materiale hanno tutelato l’anonimato della fonte che ha parlato in esclusiva nel corso del servizio andato in onda lo scorso 10 ottobre su Italia 1.
Nella ricostruzione della tragica scomparsa di Vassallo si parla di molti carabinieri che potrebbero essere coinvolti nella vicenda, tra cui il Maresciallo che comandava la Stazione di Pollica e con cui il “Sindaco pescatore” avrebbe avuto un cattivo rapporto a causa di contrasti sulla lotta allo spaccio di droga ad Acciaroli. Il servizio, inoltre, mette in risalto anche una strana visita dei militari a casa Vassallo due giorni dopo l’omicidio di cui i pm sarebbero stati all’oscuro.
Si parla anche del Colonnello Fabio Cagnazzo, che comandava la Stazione di Castello di Cisterna, indagato sul caso e poi archiviato. Era in vacanza ad Acciaroli nei giorni dell’omicidio e avrebbe condotto indagini senza un mandato ufficiale. Da queste è venuta fuori un’annotazione di servizio in cui si parla della piazza di spaccio di Acciaroli e viene citato il “brasiliano” Bruno Humberto Damiani, per anni al centro delle indagini.
C’è poi un militare che alloggiava a pochi metri dal luogo dell’omicidio e ha sostenuto di non aver sentito gli spari che hanno ucciso Vassallo. Infine si parla di Lazzaro Cioffi, un carabiniere attualmente in carcere con l’accusa di essere connivente del clan Fucito di Napoli. All’epoca era di servizio alla Stazione di Castello di Cisterna, comandata dal Colonnello Cagnazzo. Al momento è l’unico indagato per l’omicidio Vassallo.
Giulio Golia ha incontrato una fonte anonima. “Se è la pista giusta io sono a rischio, un rischio grosso”, ha dichiarato ai microfoni de “Le Iene”. La fonte conosceva bene Lazzaro Cioffi che si era sposato, secondo la sua testimonianza, con la figlia di un boss. La stessa fonte, insospettita da questo legame, si mise in contatto con il figlio di Vassallo per raccontargli la situazione.
“Sono comunque tantissime le curiose coincidenze che si sommano l’una all’altra – fanno sapere dalla redazione del programma televisivo -. È possibile quindi che ci sia qualcuno che ancora non ha raccontato tutto quello che sa? La verità, dopo l’acquisizione dei filmati da parte della Procura di Salerno, speriamo sia più vicina“.
– Chiara Di Miele –
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