È iniziata ieri mattina, presso il Tribunale di Potenza, l’udienza preliminare nei confronti di quattro persone che dovranno rispondere dell’accusa di omicidio colposo per aver causato la morte di Antonio Caggianese, il giovane operaio di Potenza morto a seguito di un incidente sul lavoro all’Ageco di Tito Scalo, il 26 febbraio 2018.
Gli indagati sono Antonella Cafaro (amministratore dell’azienda), il direttore tecnico Giovanni Agoglia, il responsabile del servizio prevenzione e protezione dell’azienda Donato Scarano e Carmine Aliuzzi, amministratore dell’azienda responsabile della fornitura del macchinario in cui il giovane rimase incastrato e perse la vita. I primi tre sono difesi dall’avv. Leonardo Pace, mentre Aliuzzi è difeso dall’avv. Giacomo Bracciale. Per la famiglia di Caggianese – difesa dagli avvocati Daniele De Angelis e Daniele Masiello – la prima notizia importante è la costituzione di parte civile ammessa dal giudice.
Davanti al Gup Ida Iura è comparsa anche l’Anmil (Associazione Nazionale mutilati e invalidi del lavoro) che, tramite un legale, ha chiesto di essere ammessa parte civile. Proprio per valutare questa richiesta, il giudice scioglierà la riserva alla prossima udienza fissata al 15 gennaio 2020.
“Bisogna accertare la verità, lo dobbiamo ad Antonio – ha dichiarato l’avv. De Angelis – e a tutte le vittime cadute sul lavoro. Ciò che è accaduto quel giorno non poteva e doveva verificarsi. Ci auguriamo che, una volta fatta chiarezza ed accertate le responsabilità, gli esiti possano aiutare a contribuire ad evitare avvenimenti simili“.
Antonio Caggianese morì all’età di 27 anni a seguito di un politrauma da schiacciamento dopo essere rimasto incastrato negli ingranaggi della vagliatrice dei rifiuti all’interno dell’azienda nella quale lavorava.
– Claudio Buono –
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