Essere genitori al giorno d’oggi può diventare stressante al punto da determinare un vero e proprio esaurimento nervoso.
Incombenze, preoccupazioni e lavoro portano i genitori ad essere sotto pressione e a provare un senso di malessere che può avere conseguenze anche sui figli.
Conseguenze, tra l’altro, spesso tragiche: solo qualche settimana fa, la cronaca nazionale ha riportato la notizia di un bambino morto nell’abitacolo dell’auto e dimenticato dal papà. Notizia che fa eco a tante altre e che hanno un unico comune denominatore: lo stress, un sovraffollamento a livello mentale che porta a un vero e proprio black-out.
Ne abbiamo parlato con Caterina Lauria, psicologa e psicoterapeuta.
- Alla luce dei mutamenti sociali, come definisce oggi la famiglia?
La famiglia in passato era centrata sull’autorità e il potere del padre nei confronti dei figli e della moglie. Si trattava di una famiglia stabile come istituzione, che il più delle volte offriva un’immagine, all’esterno, di serenità e equilibrio ma che, di frequente, custodiva al suo interno i drammi quotidiani. L’introduzione dell’istituto del divorzio nella legislazione italiana, il movimento femminista, la globalizzazione dei mercati e dell’informazione ha portato cambiamenti anche nell’ambito della famiglia. Oggi, l’immagine della famiglia, non è più la famiglia al singolare, ma una pluralità di famiglie, fra cui quelle monoparentali, ricostituite, allargate, le “coppie di fatto”etero o omosessuali che rivendicano il loro diritto a un riconoscimento giuridico, sociale e culturale come altrettanti nuclei familiari. Anche il modello educativo è cambiato: si è passati da quello tradizionale normativo a quello affettivo relazionale in una società che offre pochi servizi a sostegno della famiglia.
- Forti stress, rabbia, malessere, spingono spesso a dei veri e propri crolli. Cosa sta accandendo ai genitori di oggi?
Essere genitore è meraviglioso ma spesso anche fonte di stress: si tratta di riorganizzare la vita, le priorità in funzione delle esigenze dei figli, gestire la quotidianità, il lavoro dentro e fuori casa e questo genera tensione, esaurimento fisico ed emotivo fino ad arrivare a distacchi affettivi, al non avere più energie da investire nel rapporto con i figli, al prestare poca attenzione e essere distratti fino alla perdita di efficacia nel proprio ruolo di genitore. Ogni sistema familiare può attraversare forti periodi di stress dovuti alle difficoltà nell’organizzarsi, alla mancanza spesso di una rete sociale di supporto ma anche alla ritrosia nel chiedere aiuto.
- È possibile aiutare la famiglia? Se sì, come?
In primo luogo è importante riconoscere e prestare attenzione ai campanelli di allarme: se ci si sente esauriti e svuotati emotivamente del proprio ruolo genitoriale, se diventa difficile seguire i figli ma anche la propria vita e quella di coppia allora va valutata la possibilità di fermarsi e capire come apportare cambiamenti nella quotidianità e nel modo di affrontare la vita. Fare il punto della situazione per individuare i fattori di rischio e potenziare le risorse. L’energia di una persona è limitata, è importante avere una rete di aiuti e di sostegno nei momenti di difficoltà, imparare a chiedere aiuto e a delegare le responsabilità quando sono eccessive. Tutto ciò non significa essere dei cattivi genitori ma semplicemente che tante cose insieme e fatte bene non si possono fare.
– Claudia Monaco –