Un affresco del 1591 è stato rinvenuto nella sacrestia della chiesa di Santa Maria Assunta a Sanza. La scoperta è avvenuta durante i lavori di ristrutturazione della Chiesa Madre, quando una macchia nera sospetta destò l’attenzione dei Soprintendenti e di don Giuseppe Spinelli. Dopo una superficiale pulizia, sono apparse le prime macchie di colore. Nella parte bassa dell’affresco si sono notati dei numeri, ovvero 1591, la data dell’opera che risulta contemporanea all’iscrizione sull’architrave della chiesa che recita “Santolus Abundantia sculpsit 1577”.
“Rinvenuta la prima macchia nera e poi i colori, non ho consentito al proseguimento dell’imbiancamento della sacrestia – dichiara don Giuseppe Spinelli -. A quel punto si trattava di capire come riportare alla luce l’affresco: da parte delle autorità competenti non c’è stata collaborazione, probabilmente per mancanza di fondi da dedicare al restauro. Ho provveduto, perciò, a far riaffiorare l’affresco con i miei mezzi”.
Da quanto emerso, si notano le figure di due donne, probabilmente la Maddalena che sorregge i piedi di Gesù e l’Addolorata piangente che abbraccia la Croce. Della prima sono ben visibili il braccio e parte dell’abito, della seconda si scorge il volto. Sullo sfondo poi si intravede un paesaggio che riporta all’immagine di Gerusalemme.
L’opera risulta ancor più interessante se si pensa che l’attuale sacrestia potrebbe esser stata una Cappella adiacente a quella attuale di Gesù morto, come riportano gli studi di storici locali. La Chiesa Madre subì infatti un totale rifacimento nel 1930.
L’unicità dell’affresco risiede proprio nella sua datazione: risulta l’opera più antica di Sanza, tra quelle note.
– Ornella Bonomo –