I campi invasi dai cinghiali e le colture distrutte nelle ultime settimane hanno messo in ginocchio numerosi agricoltori del Vallo di Diano e tanti sono gli appelli alle Istituzioni affinchè si ponga fine a quella che è una problematica annosa che attanaglia il territorio.
Coldiretti Salerno, attraverso il Direttore Enzo Tropiano, ed il presidente del Consorzio di Bonifica Integrale Vallo di Diano e Tanagro, Beniamino Curcio, venerdì hanno visitato alcune aziende colpite dalla furia dei cinghiali a Buonabitacolo, Padula, Sala Consilina e Sanza. Ad andare distrutte sono soprattutto le coltivazioni di mais, ogni ettaro colpito dal passaggio degli ungulati si traduce in 600 quintali di mais persi e, quindi, denaro in fumo. Ma i cinghiali non hanno risparmiato i vigneti, oltre ai campi di pomodori e di ortaggi vari. Proprio a Beniamino Curcio abbiamo chiesto quale potrebbe essere la soluzione al problema e cosa devono mettere in atto gli agricoltori che hanno subito danni.
“L’attuale normativa – spiega il presidente del Consorzio – consente il rimborso dei danni. Se il danno è in area del Parco Nazionale il contributo viene rilasciato dall’Ente Parco, fuori da quell’area interviene la Regione. Questo meccanismo, però, non funziona, perchè gli imprenditori e i produttori agricoli non rincorrono il contributo, dove passano i cinghiali tutto viene distrutto e i prodotti che restano non sono più utilizzabili. Oltretutto i contributi arrivano tardi e se il danno è consistente bisogna pagare anche un tecnico per la perizia. Così chi non ha un’azienda ci rinuncia e abbandona i terreni e gli imprenditori agricoli, soprattutto chi coltiva mais, sono disperati, anche perchè gli animali vengono allevati con l’insilato, un derivato del mais“.
Tanti sono gli investimenti messi in atto dai coltivatori per lottare contro le “visite” dei cinghiali, tra cui l’installazione di apposite recinzioni. Ma tutto sembra vano. “Anche i Piani di abbattimento di Parco e Regione – continua Curcio – sono stati vani. Rispetto ad una situazione di emergenza come questa ci vogliono misure straordinarie. I Comuni, la Comunità Montana, il Parco devono chiedere un tavolo alla Regione e al Ministero per individuare misure efficaci, dato che i popolamenti delle razze del Centro Europa hanno invaso il territorio“.
I danni più consistenti si verificano purtroppo in prossimità delle aree protette. Il Consorzio di Bonifica in questi giorni è intervenuto per testimoniare vicinanza agli agricoltori, anche perchè le coltivazioni di mais sono state estese grazie al sistema di irrigazione realizzato dall’ente. Ma il passaggio dei cinghiali rischia di vanificare tutti gli sforzi.
– Chiara Di Miele –
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