Si è tenuta stamattina nella sede della Regione Campania la conferenza dei servizi convocata dal vicepresidente con delega all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola, per definire il piano per affrontare la chiusura per manutenzione del termovalorizzatore di Acerra, prevista a settembre. Al centro l‘individuazione dei siti di stoccaggio dove verranno spostati i rifiuti accumulati durante la chiusura e che saranno poi smaltiti nei mesi successivi.
L’incontro, a cui hanno preso parte la Città Metropolitana di Napoli, le Province e le società provinciali per la raccolta dei rifiuti, si è concluso con l‘approvazione di un piano per fare fronte al fabbisogno complessivo di 82mila tonnellate di frazione secca.
40.000 tonnellate saranno portate fuori regione e le restanti 42.000 saranno trasferite in depositi temporanei per non più di 90 giorni. I siti individuati sono Casalduni, Caivano, San Tammaro e Polla, così come era stato già disposto da un’ordinanza del Presidente della Provincia di Salerno, per un quantitativo complessivo pari al 70% del fabbisogno. Il restante 30% sarà depositato nelle aree che si trovano negli Stir della Campania.
“Abbiamo preso parte alla riunione con l’assessore all’Ambiente Fulvio Bonavitacola – spiega Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi – e siamo soddisfatti che tutti gli amministratori locali e gli amministratori delle società partecipate abbiano sottoscritto l’accordo permettendo di trovare la quadra di una questione che, altrimenti, avrebbe rischiato di rivelarsi problematica. Monitoreremo con la massima attenzione che si proceda secondo gli accordi. Ora barra dritta sulla realizzazione dei nuovi siti di compostaggio. Occorre rendere virtuoso il ciclo dei rifiuti attraverso un aumento delle percentuali della raccolta differenziata. Così come è necessario punire in modo determinato coloro che sversano illegalmente rifiuti, avvelenando le nostre terre e ammorbando le nostre città”.
Il sindaco di Polla, Rocco Giuliano, raggiunto da Ondanews, continua a ribadire il fermo No del Comune a questo trasferimento nella Zona Industriale cittadina. “Il capannone è inagibile – spiega – e se non verranno fatti i lavori non potrà ospitare alcun rifiuto. E’ tutto in alto mare, quindi. Noi restiamo del nostro parere iniziale e faremo il possibile per evitare tutto ciò. Devo però dire che dal giorno in cui è stata emessa l’ordinanza della Provincia ad oggi noi non siamo più stati interpellati e credo che questa sia una vera e propria scorrettezza istituzionale“.
– Chiara Di Miele –