I Giudici della Corte d’Appello di Salerno hanno confermato la condanna a 30 anni di carcere per Mrabet Nezar, il ragazzo di nazionalità marocchina che confessò di essere l’assassino del giovane Marco Borrelli, il 20enne ritrovato cadavere nell’aprile 2017 nel Parco delle Ginestre ad Agropoli.
La famiglia della vittima, rappresentata dagli avvocati Franco e Damiano Cardiello, si è costituita parte civile nel processo.
L’italo-tunisino era stato giudicato con il rito abbreviato dai giudici del Tribunale di Vallo della Lucania. Il pm aveva chiesto il massimo della pena e la richiesta della pubblica accusa era stata accolta lo scorso anno, riconoscendo l’omicidio preterintenzionale.
Il delitto venne commesso il 6 aprile 2017 per motivi sentimentali. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, i due ragazzi, un tempo amici, si erano dati appuntamento alla Chiesa del Sacro Cuore di Agropoli per chiarirsi. Il marocchino, infatti, non accettava la separazione dalla sua ex compagna né che avesse iniziato una relazione proprio con Borrelli.
Dopo una lite, Nezar colpì Marco Borrelli con il coltello che aveva nella tasca di una felpa. Il giovane fu ferito alla gola e morì dissanguato.
Un passante ritrovò il suo corpo senza vita e allertò i Carabinieri della Compagnia di Agropoli che rapidamente riuscirono a risalire al colpevole e ad arrestarlo.
– Claudia Monaco –
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