La Regione Basilicata intende venire incontro alle donne che hanno difficoltà a restare nel mercato del lavoro in maniera continuativa, perché impegnate ad assistere figli minori di 14 anni, genitori e altri parenti non autosufficienti, perché anziani o disabili. Con questa finalità l’esecutivo guidato dal Presidente Bardi, su proposta dell’assessore alle Attività produttive, Francesco Cupparo, ha dato il via libera all’avviso pubblico “Valore donna 2000 – Voucher per la conciliazione”, prevedendo per gli aiuti lo stanziamento di 1 milione e 500mila euro rivenienti dal Fondo sociale europeo (Fse).
“Tradizionalmente è il mondo femminile – commenta Cupparo – a farsi carico dell’assistenza nell’ambito della famiglia. Un vincolo culturale, nelle maggior parte dei casi legato anche alle condizioni economiche, che obbliga le donne a rinunciare alle proprie aspirazioni professionali, mettendo al primo posto figli e parenti. Nel 2017 in Basilicata il tasso di disoccupazione della popolazione femminile si è attestato al 15%, contro l’11,3% di quella maschile. Diversi studi, poi, rilevano difficoltà per le donne lucane ad accedere e rimanere nel mondo del lavoro in ragione dell’esercizio dei ruoli di cura. Ciò rende particolarmente rilevante investire prioritariamente su strumenti di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro”.
L’avviso prevede l’erogazione di un contributo economico, sotto forma di voucher, per consentire alle donne lavoratrici di disporre di risorse adeguate a pagare chi possa svolgere gli stessi ruoli di cura al posto loro. Ciascun voucher ha un valore massimo complessivo di 2.500 euro e potrà essere utilizzato per l’acquisto di servizi di cura e conciliazione per un massimo di dodici mesi. Destinatarie dell’avviso le donne tra i 20 e i 64 anni, residenti in Basilicata da almeno sei mesi, titolari di contratti, di partita Iva o di impresa o collaboratrici di imprese familiari che hanno la responsabilità di cura a carattere continuativo di persone non autosufficienti, per qualunque motivazione, appartenenti al proprio ambito familiare.
Le domande di contributo devono essere presentate esclusivamente on-line.
– Chiara Di Miele –