Lettera aperta alla redazione di Giuseppe Scialò.
Ai signori dei partiti.
I cittadini, liberi da ogni affare di bottega politica, vorrebbero sapere chi ha tenuto chiuso, in cassaforte, per tanti anni il problema Tribunale. Gli addetti ai lavori dove erano? Chi doveva vigilare? Su chi far ricadere le colpe di simile disastro? A quanto pare, nessuno ha dato risposta a queste tre domande che si pone la “gente”.
Le Amministrazioni comunale ed i sindaci del territorio, compresi gli attuali rappresentati dei Partiti di destra, centro e sinistra, senza aver prima recitato almeno un migliaio di “mea culpa“, tentano di scaricare le responsabilità ai governanti di turno. Poiché soluzioni concrete e chiarezza dei fatti accaduti non vengono denunciati o quantomeno giustificati, i vari amministratori dovrebbero ammettere pubblicamente di essere stati tanto “miopi” da non rendersi conto della grave penalizzazione che incombeva su Sala Consilina ed il Vallo di Diano.
Oggi, gli stessi soggetti della politica nostrana, vale a dire quelli che vengono a racimolare voti nel Vallo di Diano, sono assenti e semmai incuranti delle richieste dei cittadini (vedi Consac – aumento tasse sui rifiuti e gabelle varie). I “nostri” erano convinti di ottenere giustizia dal Prefetto e dal Governo Nazionale, attraverso la risonanza di manifestazioni di piazza con la complicità di alcuni amici e compagni anche dell’informazione locale e nazionale, finanziata con soldi pubblici. Una roba da dilettanti allo sbaraglio.
Per come stanno evolvendo le cose, visto la scarsa partecipazione dei cittadini alle manifestazioni di piazza, potrebbero, almeno in questo brutto frangente, rispettare la promessa fatta a settembre dell’anno scorso, dimettendosi da ogni incarico istituzionale. Probabilmente non hanno capito o fanno finta di non capire che questa imperdonabile sconfitta politica nel tempo produrrà un grave danno economico e sociale alle comunità del territorio.
Egregi Signori amministratori e non, nel malaugurato caso il Tribunale verrà soppresso, nel piazzale del Vallisdea sarà “politicamente” issata una forca con tanti e tanti capestri. Saluti.
– Giuseppe Scialò –