Un incontro con al centro la ricerca dei valori dell’architettura è quello che si è tenuto ieri su una splendida terrazza di Caggiano. Organizzato e introdotto dall’architetto Giuseppe Cafaro, l’evento ha visto come ospite speciale Enrico Baleri, designer e progettista italiano.
Una lunga presentazione, anzi un vero è proprio elogio, è stato riservato da Giuseppe Cafaro a Baleri, imprenditore e ideatore di Baleri Italia, azienda leader in Italia di oggetti e collezioni evergreen firmate da grandi maestri ed esordienti divenuti poi riferimenti di stile.
Sul palchetto, allestito per l’occasione con alcuni oggetti progettati da Baleri, anche il presidente dell’Ordine degli Architetti di Salerno Pasquale Caprio e il medico ricercatore Franco Morrone.
Enrico Baleri ha raccontato esperienze, episodi vissuti durante la sua carriera, aneddoti, in cui ha menzionato di tanto in tanto personaggi del mondo dell’architettura con cui si è ritrovato ad interagire, uno in particolare Norman Foster, architetto e designer britannico.
“La definizione che più mi piace dell’architettura – ha raccontato il Presidente Caprio – è questa: quando nella foresta troviamo un tumulo lungo sei piedi e largo tre qualcosa ci dice ‘qui è sepolto qualcuno’, beh, questo è quello che definisce a mio parere l’architettura“.
“Dobbiamo fare attenzione a quello che facciamo oggi – ha sottolineato Baleri – oggi si fa un design ‘cretino’, perché mancano gli imprenditori o comunque l’interesse verso l’imprenditore. Escono migliaia di designer dalle università ma pochi si preoccupano della storia del marchio per cui lavorano. Il rapporto tra imprenditore e designer è fondamentale, ma ai giorni d’oggi manca“.
“Quando un committente assegna all’architetto una casa, per esempio – ha poi affermato Baleri – affida di solito una serie di impedimenti, tutte le linee guida date sono impedimenti. Ma l’essenza del design è priva di tutto ciò. L’essenza del design è rappresentata da quella cosa che non ha nulla di più di quello che serve“.
– Paola Federico –