Si è discusso tanto in queste ore, in seguito ad un articolo pubblicato dalla redazione di Ondanews, dei numerosi bovini filmati mentre si trovavano privi di vita ai bordi di una strada nei pressi del Monte Cervati a Sanza. Capi di bestiame ricoperti di sangue, soprattutto sul capo, in molti casi già irrigiditi, con le zampe rivolte al cielo e già in balia degli insetti.
Ondanews ha sollevato il caso dopo aver ricevuto il raccapricciante video da alcuni lettori. Tante le domande e i dubbi sorti in queste ore. Nella tarda serata di martedì è stata pubblicata un’ordinanza sindacale del Comune di Sanza con cui si interdice l’accesso a persone, veicoli e cose lungo le vie di accesso in direzione del Cervati per permettere l’esecuzione di un piano spopolamento di bovini colpiti da ordinanza di abbattimento per brucellosi da parte dell’ASL Unità Veterinaria. L’interdizione alla zona interessata, così come le operazioni stesse, è partita ieri mattina e terminerà domani, venerdì 21 giugno. Ci siamo chiesti perchè non ci sia stata una comunicazione tempestiva dell’operazione, perchè l’area non fosse stata interdetta quando i capi senza vita giacevano a terra forse già da qualche giorno e, soprattutto, chi materialmente li avesse uccisi. Gli addetti al piano di spopolamento o ignoti malintenzionati.
A questo proposito Ondanews ha sentito l’avvocato Antonio Bortone del Foro di Vallo della Lucania, legale dei prossimi congiunti della famiglia De Stefano di Sanza, che in questa “mattanza” avrebbe perso diversi capi di bestiame. “I bovini uccisi appartengono a privati cittadini o forse alcuni di questi erano allo stato brado – dichiara l’avvocato -. Quella compiuta a Sanza è stata una vera e propria ‘battuta di caccia’ e soprattutto non è mai giunta una notifica ai miei assistiti su quanto sarebbe accaduto agli animali. La profilassi deve essere fatta, ma non in questo modo. Non è possibile compiere una mattanza, sembra siano stati abbattuti tra i 50 e i 60 capi“.
L’avvocato Bortone pone l’accento, dunque, sui metodi utilizzati per abbattere i bovini incriminati. “Mi sono rivolto alla Procura Generale di Salerno – spiega – per fare chiarezza in ordine al modo con cui è stata eseguita questa operazione di Polizia Giudiziaria e se effettivamente era quello il criterio oggettivo da seguire. E’ stata fatta una mattanza. Ma a che scopo? Scoprire questo mi sta adesso particolarmente a cuore“.
– Chiara Di Miele –
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