Con un esposto alla Procura della Corte dei Conti, l’attivista per l’ambiente Paolo Abbate ha chiesto di “accertare le responsabilità erariali” del progetto del Museo dell’Uomo e della Natura MUN inaugurato nel 2016 in località Caselle a Tortorella.
Abbate denuncia una condizione di degrado in cui versa la struttura, puntando il dito anche contro il Comune che avrebbe abbandonato l’iniziativa. La replica del sindaco Nicola Tancredi non si è fatta attendere. “Il nostro Comune non solo si è preoccupato della costruzione della struttura ma anche della manutenzione e gestione prima ancora dell’inizio dei lavori” spiega il primo cittadino.
Il Museo è stato realizzato con fondi europei bonificando una vecchia cava, un luogo che rischiava di essere selezionato, per le sue caratteristiche, quale sito per lo stoccaggio dei rifiuti.
“La nostra Amministrazione aveva richiesto, nella gara, che la ditta vincitrice dell’affidamento dei lavori si occupasse anche della gestione del sito per almeno 15 anni – ha spiegato il primo cittadino – Ottenuti i finanziamenti, la ditta che ha vinto la gara nella sua offerta migliorativa ha proposto una gestione per 30 anni. Per avere la garanzia che questo avvenga è stata stipulata una polizza che serva a garantire che la ditta faccia manutenzione e realizzi spettacoli nel corso del trentennio”.
“L’Ufficio tecnico – prosegue Tancredi – ha risollecitato la ditta anche con un incontro che si è svolto 10 giorni fa, durante il quale si è impegnata a fare il programma e occuparsi della manutenzione. Se ciò non dovesse accadere procediamo con la rescissione del contratto e il riscatto della polizza, con quei soldi gestiremmo noi la struttura”.
Il sindaco ritiene che dietro la denuncia del degrado al MUN ci sia una strumentalizzazione di altre persone, a cui darebbe fastidio la realizzazione della strada di cui il Comune ha ottenuto finanziamento per il completamento per la località Caselle, attesa da anni dagli abitanti per raggiungere agevolmente il paese. La strada è la stessa anche per arrivare al MUN.
– Marianna Vallone –