Chiusi in un sacco legato stretto con una corda e abbandonati in un terreno nelle campagne di Padula.
Il destino di due piccoli cagnolini meticci sarebbe stato davvero triste se non fossero intervenuti i volontari dell’associazione “Qua la zampa Effe” che li hanno liberati e soccorsi.
Le due sventurate bestiole sono state affidate alle cure del veterinario e rimarranno ricoverati per qualche giorno. Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza e abbandono nei confronti degli animali nel Vallo di Diano.
“Io e gli altri volontari dell’associazione riceviamo continue segnalazioni – dichiara la presidente Amanda Cozza – negli ultimi due giorni voglio evidenziare in particolare i cuccioli abbandonati chiusi in un sacco, una segugia zoppa e una cagnolona senza più peli. Facciamo fatica, tanta fatica. Ricordo che fare il volontario vuol dire trovare tempo e risorse proprie per occuparsi di un problema di tutti e non è il nostro lavoro. Non siamo noi a doverci occupare per legge del fenomeno. Aiutare un animale in difficoltà vuol dire sostenere spese mediche e di mantenimento, vuol dire che c’è del tempo impegnato sempre, tutti i giorni. Per legge il responsabile dei cani rinvenuti sul proprio territorio è il Sindaco, per il tramite della Polizia Municipale, a cui spetta il compito di chiedere l’intervento della ASL”.
Oltre al problema randagismo, Cozza sottolinea le difficoltà quotidiane nel Vallo di Diano: “Questa è inciviltà ai danni di tante persone che amano il nostro territorio e gli animali – dichiara – la presenza di animali vaganti crea continui disagi e genera ingenti costi. I cani di proprietà non devono andare in giro da soli, devono essere evitate le cucciolate. Mi dispiace dirlo ma alcuni cittadini allevano randagi. Il nostro territorio è meraviglioso ma per tutelarlo è doveroso cambiare. I comportamenti che danneggiano tutti vanno sanzionati con fermezza e continuità“.
L’appello rivolto dall’associazione, in conclusione, è quello di adottare le importanti pratiche della sterilizzazione e della microchippatura.
– Claudia Monaco –