Sono parole colme di gioia e di gratitudine quelle di un padre verso i medici che hanno salvato la vita del suo piccolo figlio appena nato e della compagna che lo ha dato alla luce.
V.O. è il papà di Antonio, il bambino nato nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio all’ospedale “Luigi Curto” di Polla in seguito ad un parto cesareo effettuato d’urgenza dall’équipe del dottor Francesco de Laurentiis, Responsabile dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia. La giovane mamma, infatti, nella notte era giunta in condizioni disperate al Pronto Soccorso in una situazione di estrema emergenza dovuta ad un distacco della placenta che le aveva provocato un’emorragia massiva, fino ad abbassarle i valori dell’emoglobina a 6. In questi casi la vita della madre è sempre a rischio e raramente si salva il nascituro, ma la diagnosi repentina e l’intervento del dottor de Laurentiis, in sinergia con l’équipe del reparto di Rianimazione, con il dottor Rinaldo Naimoli e la dottoressa Silvia D’Arienzo, e con quella della Pediatria, ha salvato la vita della donna e del suo neonato.
“Mi preme ringraziare i medici e il personale del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Polla – dichiara ad Ondanews il papà del piccolo Antonio – perchè hanno salvato la vita di mio figlio e quella della mia compagna, quelli del reparto di Pediatria e gli angeli della Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore per tutto il lavoro che stanno facendo in questi giorni in cui Antonio è ricoverato nel loro reparto“.
E’ un genitore grato ai medici e ai presidi ospedalieri protagonisti di questa brutta avventura dal lieto fine l’uomo che si rivolge alla nostra redazione per lanciare anche un messaggio a chi può assumersi la responsabilità delle sorti della Sanità del nostro territorio e soprattutto del Punto Nascita del “Curto” che, fino a qualche mese fa, rischiava di chiudere.
“Vorrei far capire ai politici – continua il padre del piccolo salvato – che, anche se si tratta di un Punto Nascita che fa registrare meno di 500 parti all’anno, è davvero inutile e ridicolo parlare della sua soppressione perchè, soprattutto in situazione di emergenza come quella che ha vissuto la mia famiglia, è prioritario che un servizio simile sia presente anche nel Vallo di Diano. Senza quel reparto la mia compagna e mio figlio oggi non sarebbero vivi“.
Il piccolo Antonio oggi sta bene e a breve potrà essere dimesso dall’Umberto I e fare ritorno a casa insieme alla madre.
– Chiara Di Miele –
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