Sono stati rinviati a giudizio i tre potentini arrestati il 14 giugno dell’anno scorso, perché accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio e auto-riciclaggio. I tre vennero arrestati a seguito delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Potenza e ha riguardato alcuni fidi truffa sottoscritti da una decina di giovani potentini in cerca di lavoro nel settore dell’accoglienza dei richiedenti asilo. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup di Potenza, Ida Iura.
Dovranno comparire in Tribunale a Potenza anche altri sei imputati, accusati di concorso in auto riciclaggio.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, uno dei tre arrestati si presentava come operatore del terzo settore, convincendo diversi giovani potentini ad intestarsi conti correnti nella qualità di presidenti di associazioni, che a loro volta si sarebbero poi dovute unire in un unico consorzio per partecipare ai bandi della Prefettura in materia di accoglienza. Una volta firmato il contratto per l’apertura dei conti correnti, gli stessi venivano svuotati attraverso ricariche di carte di pagamento intestate alle altre sei persone.
Le indagini partirono a seguito della denuncia di Banca Prossima. Secondo gli investigatori, l’ammontare della truffa sarebbe di 330mila euro, tra il 2016 e il 2017. Parte dei soldi sarebbe stata spesa per il gioco d’azzardo tramite siti on-line.
Il dibattimento inizierà l’8 novembre davanti al Collegio presieduto dal presidente Federico Sergi.
– Claudio Buono –
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