“Nel totale stallo che si è determinato prima e dopo le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale di Basilicata sono state lasciate nel dimenticatoio questioni strategiche per il nostro territorio e, tra queste, quella relativa allo stato della sanità. Un tema che va affrontato con estrema urgenza perché si tratta di tema fondamentale per la tutela della salute dei lucani e per l’intero sistema economico della nostra regione”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil lucana Angelo Summa.
“Servono scelte programmatiche chiare e uomini qualificati – continua – Non bastano iniziative di facciata che hanno la durata e l’efficacia di uno spot pubblicitario. La sanità regionale necessita di personalità di alto profilo per affrontare temi di importanza strategica onde evitare che il sistema sanitario lucano deragli completamente e in maniera irreversibile. Affrontare con immediatezza la questione sanità è tanto più urgente alla luce di atti che si stanno consumando all’interno della più importante azienda sanitaria regionale. Atti di facciata, con i quali pur di provare a legittimare la propria posizione sbandierano come risolutive scelte di sola propaganda, quale il blocco dell’attività libero professionale per arginare il problema delle liste di attesa, blocco che se fatto tout court, oltre ad essere inutile, rischia anche di ledere il diritto di chi vi opta per libera scelta”.
Secondo il segretario della Cgil il blocco dell’attività libero professionale non serve se non accompagnato da altre misure sul governo dell’offerta delle prestazioni come l’estensione e il potenziamento della capacità erogativa attraverso il pieno utilizzo delle capacità produttive delle varie strutture, naturalmente nel rispetto dei vincoli contrattuali. Come sottolineato da Summa, l’attuale assetto del sistema sanitario è uno degli elementi che impattano sul governo delle liste di attesa: l’accentramento di risorse del sistema sanitario regionale in funzione ospedalocentrica sta determinando un livellamento verso il basso delle attività del “San Carlo”, legando il suo futuro alle attività territoriali e di base, mentre i presidi ospedalieri territoriali perdono identità e funzioni.
“E’ prioritario per il nuovo governo regionale rivedere l’intero assetto del sistema sanitario regionale guardando a un nuovo equilibrio tra ospedale e servizi socio sanitari nel territorio, organizzando legami forti e strutture intermedie – chiarisce – Risorse certe e più personale, questi sono gli elementi necessari per ridare nuovo slancio alla sanità. Negli ultimi dieci anni la sanità ha perso circa 50mila unità di personale”.
Un emendamento concordato tra i Ministeri di Salute, Economia, Pubblica Amministrazione e le Regioni prevede a decorrere dal 2019 lo sblocco del tetto di spesa per il personale sanitario disponendo che la spesa per il personale degli Enti del sistema sanitario nazionale di ciascuna Regione non può superare il valore della spesa sostenuta nel 2018. La spesa potrà essere incrementata per un importo pari al 5% dell’incremento del Fondo sanitario rispetto all’esercizio precedente
“Questo importo include le risorse per il trattamento accessorio del personale – conclude Summa – Non ci sono risorse aggiuntive ad incremento della spesa per il personale. Si tratta di un provvedimento che non permetterà di affrontare la vera e propria emergenza occupazionale in sanità. L’adozione di provvedimenti è del tutto insufficiente e sembra quasi un modo per scaricare sul personale medico problematiche che hanno un respiro e una genesi più ampia e articolata. Appare davvero riduttivo pensare di affrontare le criticità della sanità lucana attraverso le sole leve legate al personale e talvolta perfino abusandone”.
La Cgil lucana chiede al Presidente della Regione Vito Bardi di restituire credibilità e affidabilità alla sanità lucana.
– Annamaria Lotierzo –