E’ una storia di enorme forza e grande amore quella della piccola Angelica di Padula e dei suoi genitori, Annamaria e Michelangelo. Poco dopo la sua nascita, infatti, le è stata diagnostica la sindrome di Charge, malattia rara che può provocare ipovisione e sordità, problemi al cuore e di respirazione oltre ad un ritardo della crescita. “Guardavamo la nostra bambina crescere senza sapere come aiutarla – raccontano i genitori – lei sente poco e solo da un orecchio, ha problemi di vista e ha soprattutto un ritardo cognitivo. Eravamo soli e impotenti, e sola si sentiva anche lei, che a 3 anni ancora non riusciva a comunicare e si sfogava con crisi nervose sempre più frequenti“.
Poi la speranza, la voglia di trovare dei rimedi. Un’amica di famiglia, sostenitrice della Lega del Filo d’Oro (Onlus che da decenni si occupa di assistenza, educazione e riabilitazione di bambini affetti da particolari e rari patologie), fa leggere ai genitori di Angelica una lettera in cui è raccontata la storia di un’altra bambina colpita dalla sindrome di Charge seguita dal Centro di Osimo, punto di riferimento nazionale per questa malattia. Annamaria e Michelangelo partono quindi per Osimo insieme alla piccola che affronterà un percorso di riabilitazione pensato proprio per lei. Qui Angelica frequenta la scuola nel Centro Nazionale della “Lega” e oggi sta imparando a comunicare con il metodo oggettuale grazie alla professionalità e alla sensibilità degli operatori del Centro.
Angelica è una bambina diversa da qualche tempo fa, ma il suo percorso deve proseguire, non potrà restare per sempre ad Osimo ma, insieme alla mamma Annamaria, dovrà ritornare a casa, a Padula, e continuare le sue terapie nel Vallo di Diano. “Alla Lega del Filo d’Oro abbiamo scoperto di non essere soli – racconta Annamaria – e chiunque la sostiene deve sapere che ogni euro donato cambia davvero la vita di tante persone. Ma Angelica, così come molti altri bambini, ha bisogno di strutture e strumentazioni adeguate anche vicino casa. Ringrazio l’Asl Salerno, che ci ha permesso di seguire la terapia ad Osimo, ma adesso bisogna lottare per ottenere anche nel Vallo di Diano tutto ciò che è utile ai percorsi riabilitativi dei nostri figli, perchè è un nostro ed un loro diritto. E’ importante, quindi, sostenere la Lega del Filo d’Oro o altre iniziative e realtà che permettano di poter avere maggiori possibilità di cura anche nel nostro territorio“.
Annamaria è una leonessa che combatte da tempo per la sua cucciola e che, come tante madri nelle sue stesse condizioni, spera nel sostegno delle istituzioni locali, dell’associazionismo, del volontariato e di quanti, particolarmente sensibili alla salute dei più piccoli, si muoveranno per sostenere la sua causa e quella di tanti affetti dalla sindrome di Charge o da altre rare patologie.
– Chiara Di Miele –