È stato presentato ieri, presso la Banca Monte Pruno a Sant’Arsenio, il progetto “La donazione del sangue da cordone ombelicale”. L’importante iniziativa ha permesso di presentare anche la Banca Sangue del cordone ombelicale dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla grazie ad un lavoro di sinergia tra l’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia diretta dal dottor Francesco de Laurentiis ed il Centro Trasfusionale diretto dal dottor Carmine Oricchio.
Il sangue del cordone ombelicale è una preziosa riserva di cellule staminali emopoietiche che sono capaci di autoriprodursi e dare Vita a tutte le cellule del sangue: globuli bianchi, globuli rossi e piastrine. Una donna che decide di donare il sangue cordonale del proprio figlio offre a un paziente affetto da malattie ematologiche una concreta speranza di guarigione. Infatti, malattie come la leucemia, i linfomi, le malattie del sistema immunitario e i difetti metabolici vengono oggi guarite con il trapianto di cellule staminali contenute nel sangue cordonale. Le cellule staminali cordonali sono utilizzate con successo oltre che nei bimbi ammalati anche nel trattamento di malati adulti.
La donazione del sangue del cordone ombelicale parte dalla raccolta del consenso dei futuri genitori con un questionario anamnestico relativo alla storia clinica delle rispettive famiglie. Un passaggio obbligatorio per evitare la trasmissione di malattie infettive al futuro ricevente. Al momento del parto è possibile prelevare questa preziosa fonte di cellule staminali in maniera semplice e rapida senza procurare alcun danno o sofferenza né al neonato né alla madre. Infatti, la raccolta avviene quando il cordone è già stato reciso. La procedura è indolore e non invasiva. La donazione è anonima, volontaria e gratuita.
Il progetto è stato sposato favorevolmente dal Circolo Banca Monte Pruno guidato dal Presidente Aldo Rescinito, dalla Fondazione Monte Pruno guidata dal Presidente Michele Albanese e dall’Associazione Monte Pruno Giovani guidata dal Presidente Antonio Mastrandrea.
Un’attività di sensibilizzazione e informazione verrà inoltre avviata nei prossimi mesi con incontri nelle scuole superiori del comprensorio valdianese e nelle parrocchie.
Ai microfoni di Ondanews le interviste ai protagonisti del progetto.
– Claudia Monaco –