Ancora una volta la Banca Monte Pruno si mostra particolarmente vicina alla comunità e sensibile alle esigenze della Sanità nel Vallo di Diano. L’istituto di credito cooperativo diretto da Michele Albanese, infatti, ha deciso di donare una serie di arredi sanitari e alcune apparecchiature elettromedicali alle Unità Operative di Neurologia e di Urologia dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla.
Nello specifico la Banca Monte Pruno ha donato al presidio ospedaliero due nuovi letti elettrici con schienali rototraslabili al reparto di Neurologia, un nuovo carrello porta-cartelle per lo stesso reparto, due nuovi monitor per pazienti multiparametrici sempre per il reparto di Neurologia, 7 televisori a Led 24 pollici e un impianto tv munito di installazione televisiva con annessi cavi e partitori di segnale.
La finalità della donazione vuole essere, come dichiarato dalla stessa Banca all’Azienda Sanitaria Locale di Salerno, “un contributo al continuo miglioramento del lavoro svolto sul nostro comune territorio a favore dei degenti del presidio ospedaliero ‘Luigi Curto’ di Polla“.
“Più volte nel corso degli anni – dichiara il Direttore Generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese – il nostro istituto di credito ha dimostrato di voler essere vicino ai cittadini anche attraverso un particolare interesse verso le sorti e la gestione della Sanità nel nostro territorio di competenza. Questa donazione all’ospedale di Polla è indirizzata proprio in quest’ottica che da sempre contraddistingue la nostra azione. Fare banca vuol dire anche tenere a cuore le esigenze della comunità in ambiti di prioritaria importanza qual è, appunto, quello sanitario. Siamo particolarmente felici di sapere che abbiamo contribuito a dare una mano al sostegno di alcuni reparti del Curto, soprattutto in un periodo storico in cui tanto si parla di tagli alla Sanità e di carenze“.
Il Direttore Albanese, inoltre, ricorda che “a breve verrà inaugurata la nuova Cappella dell’ospedale di Polla, i cui lavori sono stati finanziati dalla Fondazione Monte Pruno“.
– Chiara Di Miele –