La Giunta comunale di Polla, guidata dal sindaco Rocco Giuliano, ha deliberato di fare voti alle istituzioni religiose preposte affinché accolgano un’accorata richiesta in merito alla parrocchia di Cristo Re, non più gestita dai Frati Francescani. Il primo cittadino e la sua squadra, dunque, ritengono che la parrocchia Cristo Re possa essere gestita nuovamente dai Francescani e si rivolgono alle Autorità ecclesiastiche, il Padre Provinciale Giuseppe Iandiorio e S.E. Mons. Antonio De Luca, Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, di continuare a mantenere le tre attuali parrocchie, considerando l’espansione territoriale e l’andamento della popolazione in crescita nella zona centrale e di espansione del paese, nonché la forte crescita spirituale dei fedeli.
“I Francescani, – spiegano gli amministratori pollesi – fin dal loro primo insediamento a Polla, pur non trascurando la loro più autentica dimensione spirituale e religiosa, hanno sempre, proprio in forza di questa, tracciato segni forti e tangibili ricchi di significato anche nelle realtà sociale. Alla politica a Polla, come governo della città e dell’uomo, in tutte le sue possibili prospettive, non sfugge il mondo francescano né sul piano delle considerazioni teoriche, né di quelle sociali e sulle interrelazioni tra gli uomini“.
Fin dal loro primo arrivo a Polla i Francescani si stabilirono in mezzo alla povera gente, agli emarginati, aiutando a sviluppare quelle aspirazioni di uguaglianza, di stima, di ottimismo proprie della loro predicazione. Il senso mistico del rapporto dei Frati con la gente si è sempre manifestato nei luoghi di culto, in particolare nel Convento con l’annesso Santuario di Sant’Antonio e successivamente anche nella parrocchia di Cristo Re. “Il fondatore dell’Ordine, San Francesco d’Assisi, – continuano gli amministratori – aveva vissuto in prima persona il conflitto tipico tra ricchezza e povertà: figlio di un facoltoso mercante, Francesco rinunciò ai beni paterni per vivere con e come i poveri. Questa scelta non era in primo luogo ‘politica’, ma mistica, perché imitazione di Cristo. Tuttavia anche a Polla ha avuto riflessi importanti nella organizzazione della vita sociale e religiosa del paese. I Francescani a Polla ottennero da sempre un grande successo, perché sapevano parlare alla gente, perché proponevano un’idea nuova del messaggio cristiano e dell’insegnamento evangelico: pace, giustizia, dignità dell’uomo, rispetto per tutti e per tutto, ricchezza non fine a se stessa e causa di divisioni e contrasti, ma prodotta ed usata per il bene di tutti. Il fatto religioso è stato calato nella realtà della vita quotidiana, è stato sentito come esigenza, continuamente presente, sollecitatrice delle intenzioni di vita cristiana nelle coscienze di ognuno e in quelle della comunità in particolar modo nelle parrocchie site nel cuore pulsante della cittadina. Lì hanno sempre offerto luogo e occasioni di incontro, di confronto, proponendo anche fini assistenziali concreti. Hanno sempre educato il cittadino pollese sin dall’infanzia a prendere coscienza dei problemi comuni, della gravità dei bisogni che assillano altri fratelli e studiarne i rimedi, instaurando rapporti forti con le chiese e le autorità religiose“.
Per l’Amministrazione Giuliano “è divenuto indispensabile riaffermare nelle parrocchie, fucine anche di numerose vocazioni, il carisma tipico del seguace del Poverello di Assisi. La comunità pollese ha nei cuori i Francescani e si avverte con tangibili constatazioni un aumentato allontanamento dei giovani dalla parrocchia a loro cara, perché in quei luoghi l’atmosfera di Assisi si respirava forte e li attraeva. Parallelamente abbiamo constatato un aumentato degrado morale nei giovani che si traduce in aumentato uso di droga. Non possiamo tacere né da amministratori né da padri e madri di famiglia“.
– Chiara Di Miele –
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