Si è svolto ieri pomeriggio, presso l’Auditorium Sant’Alfonso a Padula, l’incontro sul tema “Dal Popolarismo Sturziano al Populismo Sovranista” organizzato dall’Unione Giuristi Cattolici-Sezione di Sala Consilina e l’Ordine degli Avvocati del Foro di Lagonegro.
Presenti al dibattito il sindaco di Padula Paolo Imparato, l’avvocato Angelo Paladino, presidente della Sezione di Sala Consilina dell’Unione Giuristi Cattolici, l’avvocato Sebastiano Tanzola, Vicepresidente dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro, il professor Pino Acocella, ordinario di Filosofia del diritto all’Università Federico II di Napoli, e S.E. Mons. Antonio De Luca, Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro. A moderare il giornalista Antonio Manzo.
Diversi gli argomenti trattati durante il dibattito tra cui la società, il diritto, i doveri del cittadino, l’importante figura di don Luigi Sturzo, presbitero e politico italiano, il centenario dall’appello “A tutti gli uomini liberi e forti” di don Luigi.
“In questo momento dell’attualità civile italiana – ha dichiarato Manzo – ci sono dei temi che rispecchiano sia la crisi che viviamo, sia le radici sconnesse della democrazia contemporanea“.
“Ad un secolo dall’appello – ha sottolineato il prof. Acocella – è rinato oggi un grande interesse sui temi lanciati allora poiché, nel tempo politico attuale, si rispecchiano, in parte, le circostanze in cui nacque il popolarismo“.
Nel 1919 Sturzo divulgò il programma del Partito popolare italiano dopo il divieto imposto dal Papa ai cattolici di partecipare alla vita politica dello Stato.
“Dopo la guerra ci fu l’appello ai liberi e forti – ha sottolineato l’avvocato Paladino – dimostrazione che quella fu una richiesta di svolta. Maturò anche il concetto di popolarismo. Il popolarismo sturziano viene ripreso da chi dal ’46 in avanti costruisce lo Stato italiano e ne scrive la Costituzione“.
– Gianluca Calenda –