La quota 100 viene introdotta in via sperimentale per il triennio 2019-2021. Si tratta della misura che permette, a chi ha almeno 62 anni di età e almeno 38 di contributi versati, di anticipare la propria pensione da uno a cinque anni.
Si prevede il divieto di cumulo con altri redditi da lavoro superiori ai 5mila euro lordi annui.
Per andare in pensione vengono previste finestre trimestrali per i lavoratori privati e semestrali per i dipendenti pubblici. Per i privati sarà possibile andare in pensione con quota 100 a partire dal primo aprile, per gli statali dal primo agosto.
Chi usufruirà di quota 100 anticiperà la pensione senza penalizzazioni, ma con un taglio dell’assegno previdenziale per i minori contributi versati. Si prevede, inoltre, la possibilità di riscattare i buchi contributivi e anche la laurea per gli under 45: pagando poco più di 5mila euro sarà possibile riscattare un anno di studi universitari, fino a un massimo di cinque anni.
Oltre alla quota 100, il decreto, in tema di pensioni, prevede anche la proroga dell’Ape sociale e dell’Opzione donna. Nel primo caso si tratta dell’anticipo pensionistico per i disoccupati e le persone in difficoltà. Nel secondo, dell’anticipo per le lavoratrici che hanno almeno 58 anni al 31 dicembre 2018 (59 per le autonome) e hanno versato almeno 35 anni di contributi.
– Paola Federico –
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