Brusco stop per la messa in produzione del pozzo “Pergola 1” da realizzare nel territorio di Marsico Nuovo.
La Commissione del Ministero dell’Ambiente, infatti, ha posto un veto sull’iter di realizzazione del pozzo, perché parte del territorio che è interessato dall’impianto è a rischio frane. Uno stop per l’Eni, impegnata da anni nelle attività petrolifere in Basilicata.
Si tratta di un pozzo per il prelievo del greggio. La Regione Basilicata, tempo fa, bocciò alcune richieste di variazione del programma dei lavori. Questa volta lo stop arriva dalla Commissione tecnica denominata “Via-Vas”.
A preoccupare gli esperti del Ministero sarebbe la portata dell’oleodotto di collegamento con il Centro Olio di Viggiano. Parte di questo oleodotto toccherebbe un sito d’interesse comunitario, quello denominato “Appennino Lucano-Monte Volturino”. I tecnici hanno preso in considerazione anche alcune osservazioni degli ambientalisti.
Un altro motivo dello stop riguarda la pericolosità sismica. Il territorio, infatti, è stato l’epicentro di un disastroso terremoto avvenuto nel 1857.
“E’ meno del minimo sindacale, già diversi anni fa associazioni come la Ola – ha sottolineato l’ambientalista Giorgio Santoriello di “Punto e Basta” – avevano avanzato le stesse ragioni della Commissione ambientale. Siamo felici per la notizia, ma è ancora troppo poco. Troppi aspetti della questione petrolifera vengono ignorati, sia dal Ministero che della Regione. Fermato questo pozzo, la tanto sponsorizzata ‘daspo ambientale’ quando si inizierà ad attuare? Se così fosse le compagnie, per tutte le condanne e procedimenti in corso in Basilicata, dovrebbero abbandonare il territorio lucano”.
– Claudio Buono –