Karol Lapenta, il 18enne apprendista macellaio di Buonabitacolo, era capace di intendere e di volere: è quanto è emerso dalla perizia psichiatrica svolta sul giovane accusato di aver ucciso e gettato nei pressi del torrente Peglio il suo coetaneo Antonio Alexander Pascuzzo lo scorso aprile.
La perizia psichiatrica disposta dalla Procura di Lagonegro nei mesi scorsi farebbe così emergere che Lapenta, nonostante sia ritenuto soggetto sociopatico, era capace di intendere e di volere al momento dell’omicidio.
La sera del 6 aprile, dopo uno scambio di messaggi, Pascuzzo e Lapenta si danno appuntamento per una compravendita di droga. Il giovane peruviano arriva infatti sul posto ma dopo aver cacciato la droga viene accoltellato al cuore da Lapenta senza neanche un litigio o un dissidio per il pagamento. Una furia cieca quella del giovane apprendista macellaio, dettata, probabilmente, dal bisogno di impossessarsi di un modesto quantitativo di marijuana.
“Sulla vicenda vige il più stretto riserbo – è il commento dell’avvocato Mariapia Spinelli, legale della famiglia Pascuzzo – anche perchè, occorre ricordare, sono ancora in corso le indagini e non è giunto l’avviso di conclusione”.
Nel frattempo, Karol Lapenta rimane rinchiuso nel Carcere di Potenza.
– Claudia Monaco –
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