Ha colpito anche la Basilicata e la Campania, con colpi nel Vallo di Diano, Cilento e nel Potentino, la banda di truffatori sgominata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Terni, a seguito di una inchiesta denominata “Mai peggio”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Terni che ha portato all’arresto di 8 persone, tutte di Napoli.
L’inchiesta vede in totale 10 persone indagate. Nella provincia di Salerno 8 i colpi messi a segni e ricostruiti dai militari dell’Arma di Terni, nei Comuni di Buonabitacolo, Torchiara, Capaccio, Rutino, Albanella, Marina di Camerota e Palinuro. Nel Potentino invece 18 i colpi messi a segno dalla banda, a Brienza, Tramutola, Rivello e Maratea (un caso anche nel Materano, a Grassano).
In tutta Italia la banda di napoletani ha messo a segno 300 colpi con un “fatturato” di oltre 400mila euro. Una vera e propria holding delle truffe, che ha colpito per 83 volte nel Lazio, 81 Abruzzo, 23 in Puglia, 21 in Umbria, 3 nel Molise e 2 in Calabria.
Gli arrestati, 6 in carcere detenuti a Terni e 2 agli arresti domiciliari, sono tutti residenti a Napoli e sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravate in danno di anziani, perpetrate in tutto il territorio nazionale.
Le indagini sono partite dopo un caso di truffa a Terni e si sono concentrate nel periodo da ottobre 2017 a dicembre 2018. I truffatori partivano da Napoli per muoversi in tutta Italia e disattivavano le sim telefoniche dopo ogni truffa. La loro attività truffaldina è durata fino a qualche giorno fa.
A porre fine, l’emissione della misura cautelare da parte del Gip di Terni, Federico Bona Galvagno e gli arresti eseguiti dai Carabinieri. Dalle indagini sono emerse anche situazioni particolari, come casi di truffa tra truffatori dopo aver portato a termine i colpi, per provare a trarre maggiore vantaggi uno sull’altro.
– redazione –