Fari ancora accesi nel Vallo di Diano sul monitoraggio delle aree inquinate e sui dati raccolti nel 2014 da un elicottero con una sonda munita di camera fotogrammetrica, termocamera a infrarossi, magnetometro e rilevatore di raggi gamma per effettuare il MIAPI (Monitoraggio ed Individuazione delle Aree Potenzialmente Inquinate).
A dicembre Roberto De Luca, responsabile del Codacons Vallo di Diano, ha reso noto di aver ricevuto risposta dall’ARPAC che invia dei file ritenuti “documenti riservati” di cui “è vietata la diffusione o la copia dei contenuti, anche in modo parziale senza autorizzazione”.
Oggi è Giuseppe Di Giuseppe, attivista e organizzatore del Meetup Amici di Beppe Grillo Sala Consilina, a rivolgersi nuovamente all’ARPAC per richiedere la documentazione del progetto MIAPI. Di Giuseppe ha invitato l’ARPAC ad inoltrare una nota di sollecito agli Uffici competenti del Ministero dell’Ambiente affinché possa dare seguito a quanto richiesto con una sua precedente nota dello scorso 17 settembre a cui ha fatto seguito una nota di ottobre della stessa ARPAC che trasmetteva alla Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare la richiesta di accesso civico e rilascio di copia in formato digitale dei dati dello studio. L’invito a sollecitare chi di competenza è stato portato a conoscenza anche del ministro Sergio Costa.
Ricordiamo che lo studio è stato finanziato con fondi europei dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito del PON Sicurezza 2007-2013 “Monitoraggio impatto ambientale dovuto a reati ambientali per le regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia”, limitatamente ai comuni del Vallo di Diano.
– Chiara Di Miele –
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