Con l’avvicinarsi dell’autunno è necessario iniziare a pensare alla vaccinazione antinfluenzale come ogni anno, per non farsi trovare impreparati all’arrivo del virus durante l’inverno.
Quest’anno le raccomandazioni per la stagione influenzale 2018-2019 sono state pubblicate con grande anticipo dal Ministero della Salute, con una circolare della direzione generale. L’influenza è una malattia respiratoria che può manifestarsi in forme di diversa gravità. Alcune fasce di popolazione, come i bambini piccoli e gli anziani, possono essere maggiormente a rischio di gravi complicanze influenzali, come polmonite virale, polmonite batterica secondaria e peggioramento delle condizioni mediche sottostanti.
Per questi motivi viene raccomandato l’avvio tempestivo della vaccinazione a tutte le persone di età pari o superiore ai 65 anni, ai pazienti a rischio e agli operatori sanitari che hanno contatto diretto con i pazienti a più alto rischio di trasmissione dell’infezione influenzale. Si ricorda, inoltre, l’importanza della vaccinazione nelle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, offerta gratuitamente. L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel suo position paper più recente sull’influenza ritiene, infatti, le donne in gravidanza il più importante dei gruppi a rischio per se stesse e per il feto.
Tra i pazienti a rischio a cui è raccomandata la vaccinazione gratuita ricordiamo quelli affetti da malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio e dell’apparato cardio-circolatorio, diabete mellito e altre malattie metaboliche, insufficienza renale/surrenale cronica, tumori, malattie che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV, malattie infiammatorie croniche.
Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato ai lattanti al di sotto dei sei mesi e a chi abbia manifestato una reazione allergica grave dopo la somministrazione di una precedente dose o una reazione allergica grave a un componente del vaccino. Altre controindicazioni temporanee segnalate dal Ministero includono la presenza di una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre, nel qual caso la vaccinazione va rimandata a guarigione avvenuta.
Bibliografia: www.farmacianews.it – www.salute.gov.it