Chirurgia, radio e chemioterapia: per anni sono state queste le armi per combattere i tumori. Oggi, accanto a queste realtà già consolidate, l’immunoterapia entra come “quarta arma” nella lotta contro il cancro.
A spiegarlo, ieri sera, è stato il dottor Michele Maio, originario di Padula e Direttore del Centro di Immunoterapia Oncologica del Policlinico “Santa Maria delle Scotte” di Siena e Presidente della Fondazione Nibit, ospite di Massimo Giletti nel corso di “Non è l’Arena” programma di approfondimento in onda su La7 insieme al giornalista Giovanni Minoli.
Maio, tra i più rinomati ricercatori nel campo delle cure immunoterapiche è anche autore, insieme a Giovanni Minoli del libro “Il cancro ha già perso” presentato ieri sera durante la trasmissione dove vengono spiegati i nuovi sviluppi, le nuove cure e frontiere dell’immunoterapia oncologica e la rivoluzionaria cura dei tumori premiata con il Nobel per la Medicina 2018 assegnato a James Allison e Tasuku Honjo.
“Ho discusso con il dottore Maio sul titolo del libro – ha spiegato Giovanni Minoli – perché io volevo mettere il punto interrogativo alla fine ma lui si è opposto fermamente per dare un segno di speranza e sottolineare che il cancro ha perso”.
“Negli ultimi anni – ha spiegato Maio – l’immunoterapia si sta consolidando come quarta strategia nella lotta contro il cancro. Il nostro sistema immunitario viene stimolato con i farmaci a fare quello che fa quotidianamente per difenderci, distruggere i corpi estranei e, in questo caso, le cellule tumorali. In Italia c’è una buona ricerca immunoterapica e su altri tumori ci sono in corso sperimentazioni”.
Nel corso del programma è stata ascoltata la testimonianza di una paziente che, dopo aver avuto la notizia di un tumore nel 2003 e una speranza di vita quantificata in soli tre mesi, ha incontrato il dottor Maio ed è riuscita a sconfiggere la malattia grazie alle cure immunoterapiche.
Un passo importante per la lotta contro il cancro ma anche una criticità legata ai costi elevati e che rischia di far diventare l’immunoterapia una cura elitaria: durante il programma è stato rivolto un appello agli organi di Governo affinchè intervengano con azioni legislative e rendano accessibile a tutti questa possibilità.
“L’umanizzazione della medicina è il dottore Maio – ha concluso Minoli – una persona straordinaria che sa esserci e portare speranza nella lotta contro il cancro”.
– Claudia Monaco –
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